L’Ue si regge sugli sforzi economici compiuti soprattutto dai Paesi del Nord Europa. Lo evidenzia uno studio realizzato dalla Cgia di Mestre, secondo cui l’Italia si situa all’undicesimo posto tra i Paesi del Vecchio Continente – in termini pro capite – per quanto riguarda il saldo dare/avere con l’Europa, con 623 euro ‘versati’ da ogni cittadino italiano tra il 2007 e il 2013.
Analizzando il dato pro-capite, si scopre infatti che il primo sostenitore dell’Ue è il Belgio, con 1.714 euro. Seguono i Paesi Bassi (1.569 euro), la Danimarca (1.346 euro), la Svezia (1.195 euro), la Germania (1.034 euro), il Lussemburgo (997 euro), il Regno Unito (759 euro), la Francia (707 euro), la Finlandia (689 euro), l’Austria (674 euro), l’Italia (623 euro) e Cipro (197 euro).
I restanti 17 Paesi sono considerati “percettori netti”, ovvero hanno ricevuto più di quanto hanno versato nelle casse di Bruxelles. Per uno spagnolo il saldo positivo è di 355 euro. Un polacco ha ottenuto 1.522 euro, un portoghese 2.100 euro e un greco 2.960 euro.
Cgia Mestre: la classifica dei contribuenti netti Ue
Nella classifica dei contribuenti netti allo sviluppo di tutti i Paesi dell’Unione (periodo 2007-2013), invece, l’Italia si piazza quarta con un saldo negativo di 37,8 miliardi di euro, dietro Germania (-83,5), Regno Unito (-48,8) e Francia (-46,5).
Cgia Mestre: Italia deve ancora spendere 12 mld della Ue
Secondo la Cgia di Mestre, inoltre, l’Italia ha utilizzato 35,4 miliardi di euro dei 47,3 messi a disposizione dai fondi strutturali. Restano circa 12 miliardi di euro da spendere e rendicontare entro la fine del 2015, “scadenza che difficilmente l’Ue prorogherà”, sottolinea il segretario generale della Cgia, Giuseppe Bortolussi. “Alla luce del fatto che nel 2013 abbiamo rendicontato 5,7 miliardi e nel 2014 attorno ai 7,5 – aggiunge Bortolussi – appare difficile che nei pochi mesi che rimangono alla fine di quest’anno riusciremo a spendere e a contabilizzare tutta questa dozzina di miliardi”.