Sondaggio IPR: M5S in salita e PD ancora in netto calo (05/05)
Tornano i sondaggi di IPR per il TG3, ed arriva la conferma del trend al ribasso del PD, che perde ben il 1,5% rispetto al 16 aprile, che scende al 35,5%, in linea con gli altri sondaggi, e ormai un 5% sotto il risultato delle europee.
Parallelamente il partito che sale di più superando il 20% e raggiungendo il 20,5%, è il Movimento 5 Stelle, che ormai per quasi tutti i sondaggi nazionali è sopra la soglia psicologica del 20%.
Buone notizie dal sondaggio per la Lega Nord che sale al 13,5%, ben il 2,5% in più rispetto a Forza Italia, che rimane ferma al 11%, a un livello bassissimo, mai toccato nella propria storia, ed è l’unico partito di opposizione che non cresce.
In salita invece de piccole forze di opposizione, come SEL e Fratelli d’Italia, che guadagnano entrambe lo 0,5% andando al 4,5%. Ognuno di loro è riuscito a ritagliarsi una nicchia identitaria, SEL a sinistra di un PD lontano dalla tradizione post-comunista, e Fratelli d’Italia come erede di Alleanza Nazionale.
Al contrario, sondaggio ancora negativo per NCD-UDC, che cala al 3%, ed è ormai in bilico sulla soglia che sarà quella dell’Italicum
Sondaggio IPR, no all’Italicum
Il sondaggio prosegue con l’analisi della fiducia nel premier Matteo Renzi, che rimane molto alta per un premier in carica da ormai più di un anno.
Dietro di lui anche se a molta distanza, emergono Salvini e Meloni, soprattutto la seconda, che ormai è terza, e supera gli altri esponenti del centrodestra Berlusconi e Alfano, fermi al 18% e 16%.
Indietro Grillo e Vendola, al 14% e 12%, rispettivamente, che sembrano, soprattutto nel caso di Grillo, godere di meno fiducia dei loro partiti.
Uno dei dati più significativi è quello sull’Italicum: il 55% secondo il sondaggio afferma che Renzi ha fatto male a porre la fiducia sulla legge elettorale, e solo per il 30% è stata una scelta giusta.
E’ questa una proporzione simile a quella che si trova anche in altri sondaggi, del resto.
Interessante l’ultima domanda del sondaggio sui dissidenti del PD che non hanno votato la fiducia sulla legge elettorale. Si nota qui la differenza tra le risposte degli italiani in generale e degli elettori PD, se il 55% degli italiani pensa che ormai questi esponenti della minoranza dovrebbero staccarsi dal proprio partito, solo il 27% degli elettori PD lo pensa, e viceversa se solo il 29% degli italiani pensa che questi esponenti dovrebbero rimanere nel PD in modo critico, è ben il 68% degli elettori PD a ritenerla in questo modo.