Non si può certo dire che sia il classico percorso politico dell’uomo di sinistra quello di Carlo Aveta, in lista con l’ex sindaco di Salerno Vincenzo De Luca candidato PD per la guida della regione Campania. Ex militante di An prima e nella Destra di Storace poi, Aveta infatti iniziò la sua carriera politica a 17 anni nell’Msi, non proprio un partito di sinistra.
La sua candidatura sta imbarazzando i vertici PD, non solo per il “poco ortodosso” cammino politico, ma soprattutto per le opinioni su fascismo e gay che Aveta ha espresso, continua a sostenere e non intende affatto rettificare.
Carlo Ameta a Predappio
Intervistato da Blitz Quotidiano in merito alle foto che lo ritraggono a Predappio in visita alla tomba del duce commenta sprezzante: “Evidentemente non ne hanno trovate né con i trans, né con le mazzette…” e rincara sostenendo di visitare la città natale di Mussolini: “Più di una volta. Mia mamma abita a Firenze e quando la vado a trovare mi allungo un po’”.
L’ex alleato di Storace pur prendendo le distanze dalle leggi razziali difende a spada tratta l’operato su sanità e opere pubbliche di Mussolini dal ’22 al ’36 ed infine piccato domanda: “Ma, dico io, dopo quasi 100 anni possiamo parlare con un po’ più di serenità di Mussolini?”.
Le frasi omofobe di Aveta
Aveta balzò agli onori della cronaca per un suo post omofobo su facebook. Commentando la foto di una sfilata gay, il candidato del PD scriveva: “si può ancora dire in un paese “libero e democratico” che questi mi fanno schifo?”
Il commento del politico non venne mai cancellato dalla sua pagina, anzi, Aveta ribadì le sue idee ai microfoni di “Radio Club 91”: “Scrivo un post al giorno. Si può ancora dire in un Paese libero e democratico che i gay mi fanno schifo. Ritengo che una persona può fare quello che vuole ma nella pubblica strada se due persone si baciano nude è indecente anche se lo fanno due etero per una questione di decoro pubblico”.
Definito da Storace un “voltagabbana” Aveta giustifica così la sua scelta di correre per il centrosinistra: “Il centrodestra è una fogna. Caldoro è un ignavo, Cesaro detto Giggino a Purpetta è imbarazzante perché non coniuga nemmeno i congiuntivi (sul web è più noto di Totò). A Salerno la Carfagna ha fatto più danni della grandine. Anche gli elettori che prima votavano Berlusconi due su tre non lo voteranno. Che sono tutti voltagabbana? No. Servono uomini del fare. Basta giocare con comunisti e fascisti. Da due anni votano insieme su Mare Nostrum, F35, unioni civili”.
Imbarazzo in casa PD
Tuttavia non tutti all’interno del partito democratico sono disposti a tollerare questa “bizzarra” candidatura. Tra i più forti detrattori figura Gianni Cuperlo che sottolinea indignato: “Aveta va regolarmente in pellegrinaggio a Predappio e dice che fino al 1938 il fascismo ha fatto cose buone come le bonifiche“.
Vincenzo De Luca d’altro canto giustifica così la scelta di Aveta: “Nelle liste ci sono 500 candidati è difficile controllare tutto, l’importante è che sia chiaro il nostro impegno per legalità e trasparenza, avremo modo di verificare tutto nei prossimi giorni e i cittadini potranno tranquillamente negare il consenso a quelli che riteniamo non siano coerenti. Abbiamo in lista figure simbolo dell’impegno civile, sono estremamente soddisfatto. Possiamo fare un lavoro eccellente, rispetto al quale la garanzia è data da me e dal rigore spartano con cui abbiamo gestito le istituzioni”.