Se ne è parlato spesso ma ora sembra essere arrivato il momento per Civati di lasciare il Pd. La scissione è un tema dibattuto da molti mesi, quasi all’indomani della vittoria del congresso da parte di Renzi. L’insofferenza e la distanza della minoranza pare aver trovato un punto di non ritorno con l’approvazione dell’Italicum, la riforma elettorale voluta dal Governo.
“C’è un problema politico insormontabile. Ora si aprono due strade: o ci sarà un atteggiamento determinato e compatto della minoranza del Pd, oppure questo governo non potrà più essere sostenuto. E quindi non si potrà più fare parte della maggioranza. Per essere più chiari, non sono mai stato così vicino a lasciare il Pd”.
Civati: “Dimostrare di essere pronti a tutto”
Pippo Civati, deputato della minoranza dem, al Fatto Quotidiano spiega: “Bisogna dimostrare di essere pronti a rischiare tutto. E da qui a qualche giorno”. Ma tra i dissidenti, riconosce Civati, “siamo ancora al punto di dover capire cosa succederà il giorno dopo. Ma ora i nodi sono arrivati al pettine: nel Pd ormai si è rotto tutto”.
A lasciare insieme a Civati “immediatamente” sarebbero in “pochissimi. Ma è un nodo destinato a crescere”. Dal Pd, precisa, «sicuramente non me ne andrò prima delle Regionali, per rispetto dei candidati. Io li voterei ugualmente”. Dopo “è possibile” un gruppo autonomo. “Intanto dico che abbiamo già pronti i quesiti per il referendum sull’Italicum. Due, più un terzo su cui stiamo ancora lavorando”.