Francia: Jean Marie Le Pen va all’attacco dopo l’espulsione dal partito. Se la figlia Marine dovesse candidarsi per l’Eliseo lui non la sosterrà.
Sospeso e abbandonato
Non basta fondare un partito e portarlo alla ribalta, un qualsiasi lunedì pomeriggio dei giovani “impertinenti” possono cacciarti in malo modo e farti sentire un “vecchio arnese”. Se ti chiami Jean Marie Le Pen, fa ancora più male. Tuttavia, la goccia che ha fatto traboccare il vaso deve essere stata una dichiarazione in particolare di Marine Le Pen, figlia nonché erede politico di Jean Marie, quella in cui ha assicurato che il padre “non parla a nome del partito”.
Jean Marie Le Pen ha ricordato come “sono 4 anni che non parlo a nome del Front National”, cioè da quando ne è presidente Marine, “parlo solo a nome di Jean Marie Le Pen” la cui opinione “basta a se stessa”. In effetti, la sua opinione è bastata per mettere a repentaglio tutti gli sforzi intrapresi in questi anni per cambiare l’immagine di una forza politica che ora coltiva l’ambizione del governo nel segno della “nuova destra”. Prima che il padre potesse seriamente mettergli i bastoni tra le ruote, favorendo un ritorno nel buio elettorale al quale condanna l’estremismo, Marine l’ha scaricato.
Le conseguenze di un parricidio
Jean Marie Le Pen a proposito della sua esclusione non ha usato mezzi termini, è il suo stile d’altronde. Nel commento più moderato ha parlato di “crimine” commesso nei suoi confronti, tra l’altro minacciando azioni legali non ulteriormente specificate. Nelle dichiarazioni successive è tornato quello di sempre: “mi vergogno che il presidente del FN abbia il mio nome e mi auguro che lo perda il prima possibile” ha detto Le Pen Senior suggerendo alla figlia di assumere il cognome “del concubino (Louis Aliot, vice-presidente del partito) o magari quello del signor Philippot (altro vice presidente, dichiaratamente gay)”.
Ma oltre i litigi famigliari, le conseguenze politiche del parricidio commesso da Marine sembrano chiare: Jean Marie non sosterrà la figlia nella prossima corsa all’Eliseo. Se i “principi morali” di Marine dovessero guidare la Francia “sarebbe scandaloso” ha dichiarato Jean Marie Le Pen, aggiungendo che la figlia è peggio degli avversari, almeno quelli non attaccano “alle spalle”.