Riforma Scuola, il presidente del Consiglio Matteo Renzi e il ministro della Pubblica istruzione Stefania Giannini hanno incontrato al Nazareno i parlamentari del Partito Democratico che siedono nelle commissioni Cultura delle due Camere per decidere le eventuali modifiche da apportare al disegno di legge. Lo scopo è quello di trovare un accordo preventivo sul da farsi prima che cominci al Senato l’analisi del provvedimento in seconda lettura e all’indomani della mobilitazione delle sigle sindacali che ha portato allo sciopero di ieri, Martedì 5 Maggio.
Più poteri al preside, ma il consiglio di istituto deve approvare Pof
La riforma intende conferire più poteri al preside, in nome di quella autonomia che secondo il premier “non solo è una parola introdotta da Berlinguer (n.d.r. Luigi, autore della riforma approvata nel 2000 sotto i governi di centrosinistra), ma un concetto su cui stiamo investendo e cambiando tutto”.
Il governo, infatti, vorrebbe fare del capo d’istituto una figura molto simile a quella del sindaco, con maggiore autonomia nella scelta dei collaboratori e degli insegnanti, valutati non solo sulla base del concorso nazionale ma anche in relazione al curriculum vitae, e una maggiore autonomia finanziaria delle scuole. Come contrappeso, però, il preside dovrebbe essere soggetto a una valutazione sul suo operato.
Proprio il potere del preside, però, potrebbe subire delle modifiche: Tra queste, la redazione del Piano dell’offerta formativa (il Pof) da parte del capo di istituto, e la sua approvazione dopo il voto favorevole del consiglio. E se non è stata, invece, presa alcuna decisione per quel che concerne i precari da assumere, altre modifiche potrebbero riguardare anche il modo di selezione degli insegnanti: prima di scegliere, il dirigente scolastico dovrebbe organizzare un colloquio motivazionale con i professori, a cui è data facoltà di autocandidarsi.
Ministro Giannini: “Lavoriamo per migliorare il testo”
“Stiamo lavorando migliorando e integrando il testo. Non c’è nessun cambiamento di linea” ha dichiarato a margine dell’incontro il ministro Stefania Giannini che ha anche sottolineato che la riunione “è andata molto bene” e che si sta “lavorando in Commissione e dialogando con tutte le forze interessate con il mondo della scuola”. “Il dialogo è aperto” ha, poi, concluso Giannini.
“Il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ha detto di essere molto attento e rispettoso nei riguardi del ruolo degli insegnanti che devono decidere sul futuro dei nostri figli” ha, invece, affermato la componente della Commissione cultura alla Camera dei Deputati in quota Pd Claudia Piccoli Nardelli a margine dell’incontro al Nazareno.
Adesso, l’attesa è per l’incontro tra una delegazione di parlamentari democratici, guidati dal presidente Matteo Orfini, con le associazioni di categoria e i sindacati. “La scuola è degli studenti e dei professori, non dei sindacati” aveva affermato il premier, che ha aggiunto: “Ascoltiamo la protesta, entriamo nel merito”. E sulle proteste di ieri è intervenuto anche il ministro dell’Interno Angelino Alfano, che ha detto: “Sulla scuola oggi ci sono proteste della sinistra perché si fanno cose di centrodestra e la stessa vale per il Jobs Act e per la responsabilità civile dei giudici”.