Un’immagine che ha fatto il giro del web e dei media, che ha innescato una grande quantità di reazioni negative. Dopo la parafrasi libera della poesia Se questo è un uomo di Primo Levi da parte di Beppe Grillo, il meet up di Lignano Sabbiadoro (provincia di Udine) ha pubblicato su Facebook la foto di uno scorcio di spiaggia della famosa località turistica, sul cui sfondo è ben visibile la cancellata del campo di concentramento di Auschwitz, con la scritta “Strandt macht frei” (“La spiaggia rende liberi”). Bersaglio della polemica è il sindaco della città friulana Luca Fanotto, amministratore incurante – secondo i grillini – della salvaguardia delle zone balneari e turistiche locali. Il primo cittadino lignanese ha già annunciato che querelerà i grillini per la triste iniziativa. Ancora nessuna comunicazione ufficiale dalla Comunità ebraica italiana.
Intanto il leader dei 5 Stelle ha pubblicato un post intitolato La Peste rossa, un’invettiva indirizzata alle cosiddette aziende, società e cooperative rosse, accusate di essere guidate da dei “fascistelli permalosi”. La peste citata da Grillo è “più subdola, insidiosa, che si è qualificata come cura invece che malattia. Un farmaco miracoloso venduto da imbonitori del ‘lavoro, lavoro, lavoro’, – ha continuato il comico genovese – ricatto che verrebbe eliminato con il reddito di cittadinanza, e del politicamente corretto. I suoi effetti sono stati il deserto della produzione, la morte dell’innovazione, il cemento come idea di futuro e il massacro dell’ambiente”. Poi sono arrivati gli attacchi alle “Hiroshima nostrane”, come Monte dei Paschi, Olivetti, l’Ilva, la Tav in Val di Susa, Telecom, Sorgenia e l’acciaieria Lucchini. Infine l’annuncio: “Durante il tour elettorale ‘VinciamoNoi’ mi recherò in raccoglimento in questi luoghi martoriati”.