Qualcuno parla già di rischio annullamento delle liste. Saranno pur ipotetiche del terzo tipo, ma la nuova patata bollente finita nelle mani di Silvio Berlusconi è di quelle che scottano. E anche tanto. Secondo un parere legale commissionato da alcuni parlamentari forzista vicini al dissidente in perpetua Raffaele Fitto, infatti, la procedura per la formazione delle liste in vista delle prossime elezioni regionali (31 maggio) sarebbe stata violata. Secondo ilfattoquotidiano.it che, a sua volta, riporta fonti vicine all’ex governatore della Puglia nessuno, perlomeno all’interno del partito, avvierà alcuna azione legale. Ma questo non vieta ad un qualunque cittadino o iscritto al partito di poterlo fare. E in tal caso, sarebbero guai seri per Forza Italia che almeno in 3 regioni su 7 aspira a governare dopo il prossimo election day.
Liste Forza Italia: la questione
Al netto dei tecnicismi giuridici, il documento commissionato dai dissidenti di Forza Italia all’avvocato Gianluigi Pellegrino è molto chiaro. La violazione più evidente dello Statuto riguarda proprio la nomina della tesoriera Maria Rosaria Rossi che, oltre a vigilare sui conti disastrati del partito, presiede anche l’Ufficio di Presidenza e ha dato il via libera alle candidature per le regionali. “Per quanto riguarda la presentazione delle liste elettorali, quale massima espressione delle funzioni di un partito politico – ha spiegato Pellegrino al sito del Fatto Quotidiano – lo statuto di Forza Italia prevede che esse siano compilate dal Comitato di presidenza, composto da sei membri eletti dal Congresso ed altri sei nominati dal presidente, sentiti i coordinatori regionali, e possono essere presentate dall’ amministratore nazionale, eletto dal Consiglio nazionale su proposta dello stesso Comitato di presidenza. Un ruolo affidato alla senatrice Rossi, ma in violazione delle regole statutarie”. Di conseguenza, conclude Pellegrino, “le liste elettorali per le prossime regionali sono da ritenersi presentate da un soggetto che non rappresenta legalmente il partito e sono dunque annullabili”.
Liste Forza Italia: i fittiani
Intanto il gruppo dei fedelissimi di Fitto, alquanto irritati con il “cerchio magico” per come è stato gestito il “dossier Puglia”, ha raccolto migliaia di firme con l’intenzione di intraprendere una procedura legale per “assicurare il rispetto della legalità statutaria e costituzionale violata nel funzionamento di Forza Italia, inibendo ogni abusivo e usurpativo comportamento”. Ma, per ora, tutto è congelato. Poi sulla nomina della Rossi, scrivono sempre i dissidenti, “non vi può essere un legittimo amministratore di Forza Italia che non sia nominato dal Consiglio nazionale su proposta del Comitato di presidenza e senza che tali organi traggano a loro volta legittimazione dal Congresso”. E questo sarebbe dovuto avvenire nella transizione tra il Pdl e Forza Italia (2.0).
“Voglio vincere la sfida nel partito politicamente e non a colpi di carte bollate” avrebbe riferito ai suoi l’ex ministro per i rapporti con le Regioni e la Coesione Territoriale del Berlusconi IV. Insomma, Fitto vuole vincere politicamente. Ma per questo dovrà aspettare il congresso o le primarie. Che Berlusconi non è certo incline a concedergli.
Giacomo Salvini