È ritornato da qualche settimana nella squadra e nella terra che lo hanno lanciato verso il grande calcio: stiamo parlando di Radja Nainggolan, che questa domenica sfiderà il suo recentissimo passato nella seconda giornata di campionato, ovvero l’Inter.
Un addio – o meglio arrivederci – movimentato quello ai colori nerazzurri, che solo un anno fa erano diventati parte della sua vita dopo la lunga e fruttuosa esperienza alla Roma. Ma alcune vicende extra campo lo hanno costretto a salutare Milano per tornare a Cagliari, compiendo una scelta di cuore ma anche di necessità.
Tutto questo e non solo, il Ninja lo ha rivelato in un’intervista esclusiva rilasciata al Corriere dello Sport, dove si è raccontato a tutto tondo. Ecco di seguito un estratto delle sue parole.
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Le parole di Nainggolan
Sull’addio all’Inter, il centrocampista belga spiega: “Sono stati chiari con me, apprezzo sempre la gente che ti parla in faccia. Mi hanno convocato all’inizio: ‘Tu non rientri nei nostri piani’. Ho provato a convincere Conte, da quel poco che ho visto prima di andare via è un buonissimo allenatore. Sono anche partito per la tournée, ma non ci sono riuscito. Mi hanno parlato prima Oriali e poi Conte, che mi ha spiegato che era una scelta per motivi extracalcistici. Forse qualche colpa la ho, diciamo che non sono il calciatore tipico che quando finisce la partita va a casa. Non cambio il mio modo di vivere per questo. So che a qualcuno non piace, ne prendo atto e volto pagina. Marotta? Mai sentito, non mi ha parlato lui“.
Il ritorno a Cagliari di Nainggolan è stato condizionato anche dalla malattia della moglie: “Ora sta con la sua famiglia, i genitori, le amiche del cuore e questo le fa bene. È una situazione difficile ma sta lottando alla grande, lei è una donna forte. Magari capita un giorno o due che sta più debole, ma poi si riprende. Questa cosa di Claudia l’ho già vissuta con mia madre. Nel caso di mia moglie la fortuna è che l’abbiamo operata subito e l’altra fortuna è che gioco a calcio, mi aiuta a liberare la mente“.
Ma c’erano anche altre squadre italiane sulle sue tracce: “Mi avevano chiamato anche Di Francesco e Montella, ma Giulini è stato il primo a volermi. Già più di un anno fa mi aveva detto: ‘Un giorno devi tornare da me, devi finire la carriera a Cagliari’. Una mia scelta, resa più facile anche dai problemi di mia moglie“.