Sondaggio Swg: Grillo rimonta ma il PD non perde terreno. Soffre Forza Italia
Sondaggio Swg: Grillo rimonta ma il PD non perde terreno. Soffre Forza Italia
Il sondaggio condotto da Swg mostra le intenzioni di voto per le prossime elezioni Europee a circa venti giorni dal voto, ed osserva come altri istituti di ricerca in particolare un forte incremento del Movimento 5 Stelle nella settimana trascorsa tra le due rilevazioni, con un risultato che raggiunge il 24,2% dal 21,9% registrato il 24 Aprile. Il PD non sembra però subiro contraccolpi con l’avanzamento di Grillo, ed il partito guidato da Renzi riesce a tenere duro mantenendo un consenso che supera il 35% (la flessione è minima), al contrario di Forza Italia che, pur con un leggero incremento dall’ultima rilevazione, continua a soffrire riuscendo ad ottenere solo il 18,2%. Come siamo ormai abituati a vedere, il Nuovo Centrodestra di Alfano (alleato con Udc e popolari) e Lega Nord ottengono un risultato superiore al 4% con il 5,5% ed il 5% rispettivamente, mentre Tsipras e Fratelli d’Italia non riescono a raggiungere la soglia di sbarramento fermandosi al 3,5% ed al 3%. Scelta Europea ottiene il 2% con una leggera flessione, Idv si ferma all’1% e seguono i Verdi con lo 0,8%, mentre gli altri partiti nel complesso ottengono l’1,6%. Nonostante la campagna elettorale si stia accendendo maggiormente, aumentano secondo Swg gli indecisi che sono oggi il 17%, mentre è in calo l’astensione al 39%.
Secondo gli elettori intervistati da Swg, il problema principale dell’Unione Europea è la sua forte dipendenza dai poteri forti che influenzano le sue decisioni, ma mancano anche principi di equità e solidarietà. Per un’Europa migliore, gli Italiani vorrebbero che l’UE fosse quindi più indipendente dalle banche e dalla finanza (in linea con le risposte precedenti), ma anche meno sottomessa al Paese più forte dell’Unione, la Germania. Sarebbe importante inoltre che l’Ue ascoltasse maggiormente i cittadini e rispettasse maggiormente le singole entità locali, ma anche una riduzione delle politiche di austerity ed un’unificazione della politica estera sarebbero auspicabili.