Un ritorno decisamente col botto quello di Silvio Berlusconi nella sede – da tempo trascurata – di Forza Italia in piazza San Lorenzo in Lucina a Roma. Proprio lì, nel centro della capitale, ad attendere l’ex presidente del Consiglio ieri sera c’erano ben seicento ragazzi per la kermesse di Azzurra Libertà che lo hanno accolto cantando l’inno di Mameli.
Ad aver raccolto i fan del Cavaliere è stata Daniela Santanchè, che tramite whatsapp ha invitato molti giovani “falchetti” (quelli che qualche tempo fa si proposero come i nuovi berlusconiani capitolini) a partecipare a quella che è stata descritta come una serata di gala in cui Berlusconi era l’ospite d’onore, atteso alla porta dalla sua nuova giovane speranza, Maria Rosaria Rossi, da lui scelta come amministratrice unica del partito.
Le forti dichiarazioni dell’ex premier: “L’Italia rischia una deriva autoritaria”
Berlusconi non ha certo perso tempo ed è arrivato subito lì dove voleva arrivare, cioè ad attaccare il governo Renzi con parole incisive e inequivocabili: “Oggi la democrazia italiana è sospesa , con un capo del governo che non è stato eletto dai cittadini. Credo che si debba lasciar passare un po’ di acqua sotto ai ponti in modo che questa sinistra, questo presidente, si lascino misurare un po’ meglio dagli italiani” – ha dichiarato – per poi aggiungere “Fate ragionare gli italiani su questo e rendeteli consapevoli, si accorgeranno presto di chi è Renzi”. Poi, un po’ di retorica. Rivolgendosi ai giovani della kermesse il leader azzurro gli ha domandato: “Abbiamo il terzo governo non eletto dal popolo. C’è qualcuno di voi che paga meno tasse di prima? Qualcuno che ritenga di poter aprire un’impresa più facilmente? Qualcuno che creda di trovare più agilmente un lavoro?”.
Un nuovo progetto: il Partito repubblicano
L’idea di Berlusconi per ripartire con nuovo slancio è quella di dare una diversa impronta al partito, anzi, un nuovo modello che si ispiri alla politica d’oltreoceano: l’ex premier pensa infatti a un Partito repubblicano che riesca a riunire sotto un unico leader tutti i “partitini” frammentati del centrodestra. E chi sarebbe questo leader? Lui, chiaramente. “Quando sarò tornato nel pieno splendore della mia innocenza – ha annunciato – quando ci sarà consapevolezza del martirio cui sono stato sottoposto con 65 processi, allora questo Silvio Berlusconi potrà parlare agli italiani dal piedistallo della sua innocenza e potrà dirgli: guardiamo al più grande Paese democratico al mondo, gli Usa. Il centrodestra oggi è spezzettato, con dei leader che non riescono a riunire tutti i partiti che lo compongono”. La kermesse è poi continuata nel grande salone della sede, dove Berlusconi ha raccolto molti applausi raccontando ai giovani ascoltatori un po’ di vita vissuta: “Sono molto preoccupato dal futuro che vi aspetta in questo Paese. Guardando la mia giovinezza ho cominciato da piccolissimo mungendo le mucche in una fattoria di paese, poi facevo i compiti ai compagni in cambio di una merendina, poi anche il fotografo. Facevo album ai matrimoni dei parenti, a cui li vendevo subito dopo. Ho fatto riassunti di libri degli esami all’università, anche di esami che non dovevo dare io. Ho venduto spazzole elettriche, guadagnando bene”.
La squadra di Berlusconi, nuova fiducia ai suoi collaboratori
Infine Berlusconi non si è certo dimenticato dei suoi fedelissimi: “Ci sono tante persone leali intorno a me che sono in Forza Italia e meritano il rispetto e la riconoscenza di tutti noi. La libertà richiede un’attenzione e una difesa continua, perché può venire meno. E’ quello che sta capitando in questo Paese. La libertà non si perde tutta d’un colpo ma a poco a poco, come una corda tesa che pian piano si sfilaccia ed allora diventa una libertà ferita. La difesa della libertà è l’impresa più alta e nobile che si possa intraprendere”.