“Fuori da ‘Servizio Pubblico’? Dipende da Santoro”. Questo è uno dei passaggi dell’intervento di Marco Travaglio a ‘Un Giorno da Pecora’, trasmissione di Rai Radio2.
“Santoro è il padrone della trasmissione, e quindi sceglie lui i collaboratori”, aggiunge Travaglio, che tuttavia precisa: “scommettere soldi sulla mia riconferma? sì, lo farei“. Quindi una battuta sul confronto con il conduttore della trasmissione di La7: “dice di essere il vero liberale tra noi due? no, sono io, lui è di sinistra”.
Dal vicedirettore del ‘Fatto Quotidiano’ anche una battuta su Grillo (“non gli auguro di diventare premier, perchè non è portato”) e sull’eventualità che possa chiudere qualche trasmissione tv una volta insediatosi a Palazzo Chigi (“non credo”), come già fatto da Berlusconi con il famoso ‘editto bulgaro’ nei confronti di Biagi, Luttazzi e lo stesso Santoro. Da Travaglio anche una difesa di ‘Servizio Pubblico’, dopo gli attacchi dello stesso Grillo: “qui non c’è niente di preconfezionato, la trasmissione è onesta”.
La notizia più curiosa è invece un’altra, e riguarda proprio il leader di Forza Italia, o meglio, le sue tv. “L’eventualità di lavorare a Mediaset? Dipende: se mi lasciano dire quello che voglio sarebbe molto divertente, ci andrei domattina“, pur precisando di avere ancora un anno di contratto per La7. Stesso discorso per quanto riguarda la RAI: “se mi danno carta bianca, ci vado subito”.
Emanuele Vena