L’Onu rompe gli indugi e sembra propendere per un intervento in Libia. L’alto rappresentante per la politica estera dell’Ue, Federica Mogherini, è attesa domani mattina al Palazzo di Vetro di New York per illustrare la strategia “libica” dell’Unione al Consiglio di Sicurezza dell’Onu. Questa volta sembra che, oltre ai paesi occidentali (compattamente a favore di un intervento) anche i due storici “nemici”, Russia e Cina (membri del Consiglio di sicurezza assieme a Usa, Gran Bretagna e Francia) possano dare parere positivo.
Alfano: “Risolvere la questione libica”
Il piano Junker per distribuire i migranti tra i 28 paesi europei “è la strada giusta, quella per cui mi batto da anni ma nonostante il passo avanti, se non si risolve il problema dell’instabilità in Libia, è inutile sperare in qualunque soluzione risolutiva”. Così, in un’intervista a Repubblica, il ministro dell’Interno Angelino Alfano secondo cui “la soluzione è un piano per la Libia. Ci vogliono decisioni forti della comunità internazionale”.
Per Alfano occorre “dar vita ad azioni mirate, in un quadro di legalità internazionale, che impediscano la partenza dei barconi e consentano di selezionare i migranti direttamente in Libia distinguendo tra chi ha diritto alla protezione comunitaria e chi non ce l’ha. I primi vanno distribuiti fra i 28 paesi Ue, gli altri non vanno fatti partire”.
Il ministro evidenzia che “sarebbe assurdo se proprio noi italiani, che ci battiamo in Europa per far passare il principio della ‘equa distribuzione’, poi non lo applicassimo al nostro interno. Non è possibile che la Sicilia, che sopporta il 90% degli sbarchi, si debba far carico anche del 20% e oltre della quota di accoglienza”. Sull’opposizione dei governatori leghisti Maroni e Zaia, “la Lega Nord è pronta a far pagare in modo spietato un prezzo alto al Sud. Fortunatamente non tutto il Nord è con la Lega e posso dire, dopo gli incontri avuti con sindaci e governatori, che sono ottimista sul nostro piano”, dichiara Alfano.