Elsa Fornero ne ha per tutti. L’ex ministro del Welfare, intervenuta a In mezz’ora, dice la sua sulla sentenza della Corte costituzionale che ha dichiarato parzialmente incostituzionale la sua riforma delle pensioni.
“La riforma delle pensioni – spiega l’ex ministro – era la principale richiesta che la Bce aveva fatto nell’estate per acquistare titoli del debito pubblico e aiutare l’Italia. Quei venti giorni furono durissimi, bisognava dare una risposta immediata, questa è anche la ragione per cui quella sentenza dal mio punto di vista è difficilmente comprensibile, lo dico col massimo rispetto”. Secondo Fornero, si tratta di una decisione che va contro i giovani: “Dopo la sentenza della Consulta, non abbiamo nella Costituzione una protezione delle generazioni giovani”.
“Ricordo la grande tensione di quei 20 giorni nei quali io, che non avevo mai fatto politica attiva, mi sono trovata a fare il ministro di un governo tecnocratico, un governo chiamato per ridare credibilità al nostro paese”, sottolinea l’ex ministro. “Non penso che i conti pubblici siano di nuovo a rischio, ma questa sentenza rimette di nuovo al centro i cosiddetti diritti acquisiti, che invece vanno discussi con molta pacatezza e molta serietà. Bisogna domandarsi chi paga il conto della tutela di chi è già in pensione, e se sono sempre i giovani vuol dire che nella Costituzione non c’è protezione per i giovani”.
Giudizio su Renzi e Orfini
La Fornero parla anche del governo e del Pd. Sul premier Matteo Renzi dice: “Renzi fa buona politica. Avendo visto una politica cattiva e cinica, Renzi ci sta provando. Poi anche lui non è detto riesca a fare i miracoli, ma almeno ci sta provando”. Duro invece il commento sul presidente dei dem: “Il presidente del partito democratico dovrebbe usare un linguaggio adatto al suo ruolo. Se usa parole come quella, mi sembra patetico, da persona che non ha argomentazioni”, è la replica di Fornero a Matteo Orfini che, dopo la sentenza della Consulta sulle pensioni, aveva bollato il governo Monti come autore di “una discreta quantità di pippe”.
“In Italia fascismo contro le donne”
L’ex ministro se la prende, infine, con l’atteggiamento a suo dire di perdurante maschilismo presente nel nostro paese. “Assolutamente sì – risponde l’ex ministro – io sono convinta che in Italia ci sia ancora un substrato di maschilismo diffuso, di un atteggiamento misogino di non riconoscimento della parità dei diritti delle donne e di discriminazione. Qualche volta questo sconfina in atteggiamenti che sono squisitamente fascisti