Banda ultralarga: il governo preferisce la pubblica Enel a Telecom
Le grandi reti infrastutturali potrebbero tornare in mano pubblica ed in particolare per quanto riguarda il settore strategico delle telecomunicazioni e internet. Con buona pace della privata Telecom che stando ad alcune indiscrezioni starebbe concretamente rischiando di perdere la ghiotta commessa per la banda ultralarga e che probabilmente andrà al colosso elettrico Enel, controllato dal ministero del Tesoro.
Entro maggio infatti l’Italia, per adeguarsi ai dettami dell’Agenda digitale Ue, dovrà determinare i dettagli per costruire la nuova infrastruttura di rete e palazzo Chigi sembra intenzionato ad affidare il progetto all’azienda pubblica guidata da Francesco Starace, rendendo del tutto marginale il progetto Telecom, il cui titolo Telecom per queste ragioni avrebbe già ceduto in borsa il 2,74%.
Banda ultralarga, le resistenze di Telecom
Telecom fu la prima, insieme a Metroweb e Vodafone ad essere contattata dal governo a seguito dell’approvazione del documento “strategia italiana per la banda ultralarga” del marzo scorso. Tuttavia i rapporti dell’esecutivo con l’azienda presieduta da Giuseppe Recchi si sono presto deteriorati a causa dell’asserita non aderenza della società agli standard stabiliti dal progetto Ue;
stando agli obiettivi entro il 2020 infatti ci sarebbe dovuto essere il completamento della fibra ottica in tutto il territorio e la disponibilità dei “canali super veloci” a 100 megabite per almeno il 50% della popolazione.
Ma secondo il Governo, Telecom, oltre a non aver voluto impostare un vero confronto con la concorrente Metroweb, si sarebbe incaponita nella difesa della vecchia infrastruttura in rame, dimostrando scarsa disponibilità nel voler investire sul futuro delle Tlc.
Banda ultralarga, Il nuovo piano e la favorita Enel
Le nuove condizioni fissate dal Piano Governativo, che ha in ogni caso riaperto il dialogo con tutti i soggetti del settore, delineano ora una preferenza per l’Enel, che può mettere in campo la sua enorme rete e sviluppare il progetto già ideato dal predecessore Fulvio Conti.
Il progetto sarebbe particolarmente competitivo poiché il cavo elettrico arriva in tutte le case ed aree del paese e per la società sarebbe sufficiente affiancare la fibra ottica ai cavi elettrici sostituendo in nuovi contatori con quelli di nuova generazione.
Per Enel non sarebbe necessario inoltre impostare cantieri, poiché potrebbe avvalersi della possibilità di operare la cosidetta “posa aerea” ovvero installare il cavo della banda larga sui tralicci. Ciò inoltre le consentirebbe di raggiungere i cosìdetti Cluster C e D ovvero le zone di montagna e le campagne isolate.
In palio c’è un finanziamento da 6,5 miliardi e se Enel verrà scelta potrebbe beneficiare di 5 miliardi, garantendo il completamento dell’opera in tre anni.
Matteo Renzi intanto commenta il progetto di banda ultralarga con un tweet: “La BandaUltraLarga è obiettivo strategico.Non tocca a Governo fare piani industriali.Ma porteremo il futuro presto e ovunque #lavoltabuona”