Angelo Orlando Meloni, catanese d’origine ma siracusano d’adozione, è autore di “La fiera verrà distrutta all’alba”, terzo capitolo di una carriera da scrittore sempre più promettente. Infatti dopo “Io non ci volevo venire qui” e “Cosa vuoi fare da grande” è già pronto il suo nuovo romanzo, edito da Intermezzi, che verrà presentato ufficialmente all’interno del Salone Internazionale del Libro di Torino (14-18 maggio 2015). Nell’attesa dell’inizio di questo evento mondano per scrittori gli abbiamo fatto qualche domanda.
Angelo, prima che la fiera venga distrutta ci racconti qualcosa in proposito? Chi incontreremo in questo nuovo libro?
Incontreremo un sacco di zombi. E non solo metaforicamente. I morti viventi e l’editoria sono un’accoppiata inevitabile. Ma accanto ai morti viventi ci saranno altri mostri, ben peggiori. I mitomani abbondano, sono ovunque. Mettono la parola “scrittore” accanto al loro nome, aprono fanpage ancor prima di aver pubblicato una riga, in alcuni casi hanno anche successo e se non ce l’hanno la colpa è degli altri (oh, non sai quanti ne conosco). Se continua così diventeranno maggioranza, conquisteranno il mondo e buonanotte a tutti. Ivano lo Scrivano, il più aberrante e patetico dei mostri che popolano il mio librettino, è il loro vate, il loro guru, il loro simbolo, la loro più maleodorante incarnazione. Ivano lo Scrivano è tra noi e non si lava i capelli nonostante la sua unica preoccupazione sia la sua immagine. Essi vivono, insomma, come diceva John Carpenter.
A proposito di epopee moderne, crociate 2.0 e crisi di qualsiasi cosa, ci spieghi come si fa a fare lo scrittore oggi?
A questa domanda potrebbe rispondere propriamente, per esempio, un Ammaniti, che oltre ad aver scritto un paio di romanzi (secondo me) divertenti riesce pure a venderne un tottiliardo di copie. Detto questo, penso che la società di oggi, così frastagliata, confusa e popolata da teste di cazzo di ogni tipo a ogni livello, offra innumerevoli spunti. Per non parlare poi di quei casi in cui le teste di cazzo siamo noi, con le nostre azioni, i nostri errori, i nostri sogni mostruosamente proibiti.
Ironia o sarcasmo? Due ingredienti che non mancano nei tuoi scritti ma non so decidere fra i due… Quale salva di più la vita oggi?
Ironia. Il sarcasmo mi piace meno, anche se a volte è inevitabile. A me piace il lieto fine, quando nel film horror i buoni sconfiggono il mostro e le cose ritornano a posto. E l’ironia mi fa pensare ai film horror in cui vincono i buoni, il sarcasmo ai film horror in cui alla fine vincono i mostri.
Fossi costretto a riordinare le mille idee in testa come quando la mamma costringeva a mettere in ordine la camera da piccoli, quale progetto ti piacerebbe realizzare nei prossimi cinque anni?
Detta così mi viene in mente Star Trek, spazio ultima frontiera. Diario del capitano: ci avviciniamo verso il pianeta dei mitomani. Il signor Spock è sempre più nervoso. Nei prossimi cinque anni rimetterei a posto i miei fumetti. No, davvero, un caos.Difficilissimo capirci qualcosa nella mia collezione di fumetti così come nella direzione che sta prendendo il mondo così come nella storia che prima o poi scriverò. Qualcosa verrà fuori, e molto difficilmente sarà un romanzo neo-neo-realistico impegnato, “de’ problemi”.
Presentazione di “La fiera verrà distrutta all’alba”: sabato 16 maggio, ore 20.00, Sala Incubatore. Salone Internazionale del libro di Torino ‘.
Giulia Di Clemente