Salvini Casapound, segretario Lega acclamato “C’è solo un capitano”
Non ci sono né bandiere della Lega Nord, né le tartarughe di Casapound al Teatro Brancaccio di Roma. Soltanto tre spighe gialle su sfondo blu: “Sovranità”, “Prima gli italiani” e “Noi con Salvini”, sono i simboli della nuova coalizione di destra che si sta sviluppando nel centro-sud.
In particolare nella Capitale, dove ieri il leader del Carroccio Matteo Salvini ha incontrato i suoi alleati proprio nel teatro al quartiere Esquilino, a pochi passi dalla sede di Casapound.
“C’è solo un capitano”
Acclamato come Francesco Totti, Matteo Salvini ha diretto il convegno a colpi di slogan: “L’Unione Europea è un’associazione a delinquere”; “gli immigrati vanno soccorsi in mare ma nemmeno uno deve sbarcare sul suolo italiano”. Così ha continuato, lasciando le parole più dure ai soliti tre: Alfano, Renzi e Fornero.
È dall’acclamazione che nascono le solite domande sul futuro di Salvini. Sarà il leader del centro-destra? Sarà in grado di guidare uno schieramento variegato, che includa i fascisti di Casapound? Al momento sembrerebbe che l’asse della coalizione si stia spostando sempre più a destra. Però allo stesso tempo si nota una volontà di allargare la partecipazione anche a chi non è mai stato vicino a quel mondo. Lo dimostra l’assenza dei simboli e delle bandiere di Casapound. Si è preferito optare per una formazione nuova, Sovranità “Prima gli italiani”.
Salvini e quella Roma che non lo accetta
Ma una gran parte di Roma e del centro-sud non lo sopporta. La questura ha sconsigliato a Salvini di tenere una manifestazione alla Garbatella, quartiere popolare della Capitale, di certo non proprio fascio-leghista. Fatti simili in tutt’altra zona. L’inaugurazione della sede “Noi con Salvini” a Prati è stata rimandata, dopo gli atti di vandalismo che l’hanno colpita. Le proteste si aggiungono ad un clima di tensione che ha accompagnato il segretario leghista nella visita in Puglia, in particolare a Foggia, dove è stato accolto da lanci di uova e pomodori.
Salire sul Carroccio
Salvini e Casapound dividono Roma. In alcuni casi suscitano odio, in altri trovano un consenso inaspettato. E come spesso capita nei momenti di ascesa e poi di consolidamento, in molti salgono sul carro (in questo caso “sul Carroccio”). Oltre al legame di ferro ormai instaurato con i neo-fascisti capitanati da Simone Di Stefano, si aggiungono gli ex del Pdl, Forza Italia e Fli – come Barbara Mannucci e Soud Sbai – gli ex del Nuovo Centro Destra – come Barbara Saltamartini – e qualche consigliere di Fratelli D’Italia.