Colpo di scena sul dl lavoro. Pochi minuti fa, in seduta al Senato, il Ministro per le riforme e i rapporti con il Parlamento, Maria Elena Boschi, ha preannunciato che il governo intende apporre la questione di fiducia sul disegno di legge che riforma il mercato del lavoro. Seduta sospesa per venti minuti, per permettere al governo di presentare il maxi-emendamento al testo. Una scelta obbligata, visti i tempi stretti per garantire la conversione in legge del testo proposto dal governo. Il 19 Maggio è l’ultimo giorno utile per la conversione. Troppo poco il tempo per il dl che, oltre all’approvazione del Senato, deve tornare alla Camera per una seconda votazione. “Voto di fiducia” confermato anche dal Ministro del Lavoro e delle politiche sociali Giuliani Poletti, presente alla seconda giornata del congresso della Cgil in corso a Rimini.
Un disegno di legge, quello del lavoro, su cui, negli ultimi giorni, si è consumato un duro scontro fra il premier Renzi e il segretario della Cgil Susanna Camusso: “Peggiora un testo che era già costruito male, creerà sempre più precarizzazione” aveva accusato la Camusso, lamentando anche una scarsa concertazione fra governo e sindacati. “I sindacati devono capire che la musica è cambiata, non possono pensare di decidere o bloccare tutto loro. Se vogliono dare una mano bene ma noi non stiamo ad aspettarli” la replica del segretario Pd.
Un testo che, oltre a non convincere i sindacati, continua ad alimentare i malumori della minoranza Pd, con Stefano Fassina che ha “bocciato” il testo uscito dalla Commissione in Senato. Poco entusiasmo anche da parte dell’ex numero uno della Cgil Guglielmo Epifani e di Massimo D’Alema. Esultano, invece, Ncd e Scelta Civica, che hanno chiesto e ottenuto” modifiche al testo.
Carmela Adinolfi