“Ci eravamo tanto amati”. Con questa frase si potrebbe riassumere il rapporto fra Antonio Di Pietro, ex leader dell’Italia dei Valori (Idv) e Beppe Grillo, numero 1 del M5S. Anche gli adepti delle due formazioni politiche si trovavano sulla lunghezza d’onda dell’altro leader. Ma da tempo qualcosa si è inclinato e lo si può osservare anche per via delle opinioni degli iscritti e dei rappresentanti.
E’ il caso di Antonio Borghesi, deputato nella XV e XVI legislatura con L’Idv. Borghesi, malato di tumore, ha attaccato Beppe Grillo per via dell’ultima diatriba con l’oncologo Umberto Veronesi. L’ex parlamentare Idv va giù pesantemente: “auguro un tumore al signor Grillo: eviterebbe di dire stronzate”. Borgesi parla per mezzo dei social network e del suo sito internet. Non si presenta come ex deputato, come ex rappresentante della gente, ma come privato cittadino: “egregio Signor Grillo, chi Le scrive è un malato di tumore, ‘cliente’ di quel Veronesi, affarista, che fonderebbe la sua fortuna sui malcapitati come il sottoscritto”.
Poi l’attacco allo stile di Grillo: “sono in politica da abbastanza anni – Borghesi è stato anche Presidente di Provincia di Verona – per riconoscere la demagogia al suo primo vagito, ma non abbastanza per compatire la imbecillaggine al suo punto di morte. La vostra credibilità versa infatti in uno stato di coma da mesi, da quando siete stati costretti a mettere i fatti al posto delle parole; ed in questo caso non è servita alcuna prevenzione né diagnosi precoce per evitare questa agonia in cui soffoca un movimento nato per rivoluzionare le istituzioni e finito per ridicolizzare la rivoluzione”.
Quindi, dopo aver parlato di “sarcasmo delirante e patetico”, Borghesi spiega di quei soldi dati al centro oncologico di Veronesi: “ servono a darmi per il momento quell’anno di vita che nessuno mi dava, che a Lei serve per imbrogliare la vita, a me per accettare la morte”. Quindi l’ex Idv conclude: “che temo (allude alla morte, ndr), che non voglio, che combatto grazie a quei raggi che hanno fatto “la ricchezza” di chi combatte al mio fianco. Lei e i suoi determinati combattenti a cosa servite invece, se non a sbraitare fiumi di parole che arricchiscono solo una nuova casta, quella dell’antipolitica?”
Daniele Errera