Beppe Grillo ha preso parte stamani all’assemblea degli azionisti Eni. In qualità di titolare di sole due azioni – ma “a capo di un movimento da 10 milioni di persone che mette al centro della sua agenda l’energia” – il leader dei Cinque Stelle si è reso protagonista di un intervento piuttosto duro.
“L’Eni ha dato vita a un sistema corruttivo internazionale, un sistema criminogeno che si regge su tre gambe – ha affermato Grillo – la prima è l’attività corruttiva vera e propria, in particolare nel continente africano; la seconda gamba è il Governo, perché da anni su questa corruzione e queste tangenti si costruisce la politica estera dei governi di sinistra, destra e quest’ultimo che non so dove collocare; la terza gamba è il sistema politico internazionale di quei Paesi in cui Eni depreda e impoverisce.”
Eni, Grillo attacca Descalzi
Una critica ad ampio raggio, dunque, rivolta anche verso l’attuale amministratore delegato di Eni Claudio Descalzi, che ha tenuto la sua relazione prima degli interventi da parte degli azionisti. Di Descalzi “penso il male possibile, è registrato in conversazioni con psicofaccendieri è c’è una inchiesta in corsa: queste persone non dovrebbero accedere a cariche pubbliche”, ha dichiarato Grillo ai cronisti che lo attendevano all’ingresso della sede Eni, nel quartiere romano dell’Eur.
Puntualmente incalzato dalla presidente Emma Marcegaglia (che lo ha più volte invitato a tenere bassi i toni) il comico genovese ha proseguito il suo intervento puntando l’indice contro il sospetto tentativo di “gettare l’azienda in pasto ai privati, come è stato fatto per tanti altri gioielli italiani” e si è scagliato contro “le liquidazioni a sette zeri” degli alti dirigenti Eni “mentre gli azionisti sono cornuti e mazziati
Infine Grillo ha giocato sull’effetto-amarcord rammentando alla platea che l’azienda del padre era collegata proprio alla Saipem, spa autonoma ma che di fatto appartiene al gruppo Eni. “Saipem era uno dei gioielli italiani portata verso la liquidazione con il valore delle azioni portate dai 40 ai circa 7-8 euro. I dirigenti che hanno denunciato questi fatti sono stati licenziati da un pregiudicato come Scaroni (predecessore di Descalzi, già in carcere per Tangenti, ndr) ha messo in liquidazione la Saipem, e così che si perdono pezzi straordinari di aziende pubbliche.” Allo scopo di far luce su tale questione, Grillo ha annunciato che il M5S chiederà l’istituzione di una commissione d’inchiesta parlamentare proprio su Eni e Saipem.