Dopo il via libera al testo da parte della Commissione Cultura e di quella Affari Costituzionali della Camera dei Deputati, il Ddl “Buona Scuola” approda in Aula per la discussione e per il voto che si terrà il prossimo 20 maggio.
Renzi spiega la riforma e chiarisce tre punti
Alla vigilia dell’arrivo in assemblea del provvedimento, il presidente del Consiglio Renzi si è improvvisato maestro e, armato di lavagna e gessetti, ha spiegato i nove punti principali della riforma, in un video di 18 minuti.
“Ho letto tante email, appassionate, deluse, propositive, critiche” ha affermato il premier, che ha fatto chiarezza su “alcune false voci circolate in queste settimane: le aziende non avranno ruoli nei consigli di istituto; i giorni di vacanza non si toccano; nessuno può essere licenziato dopo tre anni; il preside non può chiamare la sua amica/amico, ma sceglie tra i vincitori di concorso, in un ambito territoriale ristretto”.
Garante: “Sciopero scrutini illegittimo”
Non c’è nessuna comunicazione ufficiale su uno sciopero per bloccare gli scrutini, ma anzi “incoraggianti segnali” dal Governo e dei sindacati più responsabili. E’ quanto scrive il Garante sugli scioperi Roberto Alesse in una nota, invitando a trovare un punto di convergenza per evitare proteste con azioni illegittime che danneggerebbero gli studenti e le loro famiglie.
Pantaleo (Cgil):”Modello scolastico autoritario”
Proposte, queste, che non convincono i sindacati che, nei giorni scorsi, avevano bocciato le modifiche apportate al provvedimento in commissione Cultura, dopo il vertice tra il premier, il ministro Giannini e i parlamentari Pd al Nazareno. “Il presidente del Consiglio gioca a fare il maestro con i gessetti, ma non ne ha la stoffa. Dovrebbe stare dietro la lavagna perché dice le bugie” ha commentato il segretario generale della Federazione dei Lavoratori della Conoscenza-Cgil Domenico Pantaleo, che ha aggiunto , riferendosi alle e-mail che il premier sta inviando in questi giorni agli insegnanti, “se ha bisogno di spiegare e giustificare vuol dire che è in difficoltà, aiutiamolo a comprendere con l’aiuto di chi la scuola la vive quotidianamente”.
Pantaleo ha, poi, parlato di un modello di scuola “autoritario” e di un “piano immaginario, diverso dai contenuti del ddl”, sostenendo che “Renzi evidentemente non conosce i contenuti del suo disegno di legge e forse fra troppi selfie, Twitter e Facebook ormai vive in un mondo virtuale”. Per il responsabile della Flc-Cgil, poi, “il disegno di legge sulla brutta scuola non solo non risolve” questioni come quelle del “personale malpagato e umiliato, di scuole che cadono a pezzi, di risorse che mancano, di dispersione scolastica in aumento, di precarietà dilagante, di ragazzi e ragazze in difficoltà perché manca una legge sul diritto allo studio”, “ma non rinnova i contratti, concede pochi spiccioli ai docenti, concede benefici economici ai diplomifici”.
Furlan (Cisl): “Renzi non mostri i muscoli”
Anche la segretaria della Cisl Anna Maria Furlan, che, ieri, aveva avuto un battibecco col sottosegretario Davide Faraone, ha affermato al Quotidiano Nazionale che “è inutile che Renzi mostri i muscoli. Se vogliamo portare il paese fuori dalla crisi, non serve certo fare a gara a chi è più forte, serve dialettica politica”. “L’atteggiamento che il governo ha verso il sindacato è uno dei limiti principali” ha, poi, continuato la nuova numero uno della Cisl, sottolineando che “ben vengano le assunzioni per 100 mila precari, ma ricordiamoci anche degli 80 mila precari delle scuole dell’infanzia per i quali nulla è previsto”.