Afghanistan: ieri notte a Kabul, in un attacco a un albergo, poi rivendicato dai talebani, sono morte 14 persone tra cui un italiano.
L’attacco di Kabul
Cominciato alle 20,30 circa, è durato circa 5 ore, stando a quanto riferisce la polizia afghana, l’attacco di ieri sera al Park Palace Hotel di Kabul, in cui sono morte 14 persone tra cui 4 indiani, uno statunitense, un italiano insieme alla sua compagna, originaria del Kazakistan. I due assalitori, a quanto pare sono stati uccisi prima di farsi saltare in aria, hanno tenuto in ostaggio molti clienti dell’albergo, la maggior parte era in attesa di assistere a un concerto di un noto cantante locale.
L’attentato è stato in seguito rivendicato dai talebani; in un loro comunicato si può leggere: “è stato pianificato con molta attenzione e ha avuto come obiettivo la festa alla quale stavano partecipando persone importanti e cittadini americani”. Secondo alcuni media indiani l’obiettivo principale dei terroristi era Amar Sinha, ambasciatore di Nuova Dehli in Afghanistan; in realtà, Sinha non si trovava all’interno dell’albergo.
La morte di Sandro Abati
Il nostro connazionale morto a Kabul si chiamava Sandro Abati. Cooperante di 48 anni, era originario di Alzano Lombardo, comune di poco più di 13mila abitanti, in provincia di Bergamo. Ha perso la vita anche la sua ventisettenne compagna di origini kazake, Aigerim Abdulayeva. I due si sarebbero dovuti sposare tra qualche mese in Italia.
Abati si occupava di Public private partnership, era stato consulente del settore per molti governi dell’Europa dell’Est, del Medioriente oltre che dell’Asia centrale. A quanto riferisce il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, Abati lavorava come consulente per un’agenzia che promuove investimenti in Afghanistan.
La situazione in Afghanistan
Luciano Pezzotti, ambasciatore italiano in Afghanistan, così ha commentato l’accaduto: “la situazione a Kabul è pericolosa, siamo in piena offensiva di primavera talebana che quest’anno è iniziata prima, dopo un inverno mite, con azioni militari in quasi tutto il paese”. Lo scorso 24 aprile, i talebani hanno lanciato la cosiddetta “offensiva di primavera“, minacciando attacchi contro gli “occupanti stranieri”, le loro basi militari e il governo “fantoccio” di Kabul. Il nome scelto quest’anno per l’offensiva è “Azm”, ovvero “perseveranza, determinazione”.