Sondaggio Datamedia: poche variazioni, lieve ripresa a 5 stelle (14/05)
Sondaggio Datamedia Ricerche, il M5S cresce di 0,4 punti. Per gli altri partiti variazioni minime. Fiducia in Renzi stabile al 39%.
Giovedì 14 maggio è stato diffuso sul quotidiano Il Tempo il sondaggio nazionale dell’istituto Datamedia Ricerche che viene effettuato ogni settimana. Pur nel bel mezzo della campagna elettorale delle amministrative, possiamo rilevare che le variazioni questa volta sono davvero minime rispetto alla rilevazione precedente, ma analizziamo insieme nei dettagli il consenso alle forze politiche italiane.
Con il 35,8%, il Partito Democratico si confermerebbe il partito più votato, in calo di un decimo. In virtù della legge elettorale Italicum-Espositum approvata recentemente dal parlamento, se non raggiungesse la soglia del 40% il PD andrebbe al ballottaggio con la seconda lista più votata, ovverosia il Movimento 5 Stelle, che questa volta recupera quasi mezzo punto e si porta al 21% tondo. PD e M5S si contenderebbero così l’ambito premio di maggioranza che garantirebbe una maggioranza autosufficiente alla Camera dei Deputati, perché assicura alla forza vincente il 55% dei seggi.
Quella che tra le due dovesse risultare seconda, si spartirebbe con le altre forze politiche che abbiano superato il 3% il restante 45% dei seggi in maniera puramente proporzionale ai consensi ottenuti al primo turno. Vediamo quindi chi sono questi altri partiti che avrebbero rappresentanza in Parlamento.
Di sicuro Lega Nord, con il 14,8% (-0,2) e Forza Italia, stimata al 12,2% (+0,2). Stando alle stime di Datamedia, ce la farebbero anche SEL al 4% (-0,2) e Fratelli D’Italia – Alleanza Nazionale che porterebbe a casa il 3,9% (-0,1) dei voti validi. Esclusa invece Area Popolare, la coalizione filogovernativa formata dal Nuovo Centro Destra e dall’Unione di Centro, perché si fermerebbe al 2,5%.
Ammonta al 5,8% la quota di coloro che voterebbero altri partiti minori. Tra gli aventi diritto al voto, il 33,1% si orienterebbe verso l’astensione, il 17,3% è indeciso mentre il 2,3% inserirebbe nell’urna una scheda immacolata oppure annullata volontariamente.
Infine, Datamedia ci offre anche il dato sulla fiducia nel Presidente del Consiglio dei Ministri Matteo Renzi, che risulta stabile al 39%, dopo aver toccato a fine aprile il minimo storico del 37%.