Burundi: il colpo di stato tentato dal generale Niyombare è fallito, ora è in fuga. Nkurunziza ringrazia i soldati fedeli, e promette il perdono per chi si arrende.
Burundi: golpe sventato
Sono tre gli alti gradi dell’esercito arrestati per aver tentato un colpo di stato in Burundi: le forze capeggiate dall’ex capo dei servizi segreti Niyombare sono state sconfitte da quelle fedeli al presidente Nkurunziza. È stato lo stesso Niyombare ad ammettere la sconfitta ad Agence France Presse: “abbiamo deciso di arrenderci, spero non ci uccidano”.
Sulla stessa linea le dichiarazioni rilasciate all’agenzia di stampa francese da Cyrille Ndayirukiye, un altro dei militari che ha appoggiato il tentato golpe, nei momenti appena precedenti al sua arresto: “personalmente riconosco che il movimento ha fallito, ci siamo trovati di fronte a una potente determinazione militare a sostegno del sistema di potere”.
Il presidente Nkurunziza – sembra essere tornato in Burundi, più precisamente nella sua città natale Ngozi, situata a nord – con un comunicato rilasciato dall’ufficio della presidenza ha ringraziato l’esercito, la polizia e il popolo del Burundi. Secondo quanto riporta Reuters avrebbe inoltre dichiarato “condanno i golpisti, ringrazio invece i soldati che stanno riportando l’ordine e perdonerò tutti quelli che vorranno arrendersi”.
Burundi: si riprova a votare
Le sorti del paese si sono decise ieri, durante la battaglia per la conquista dell’edificio da cui trasmette l’emittente televisiva nazionale. Alcuni comandanti delle truppe lealiste hanno raccontato di aver resistito a due diversi attacchi da parte delle forze golpiste: dopo aver sventato anche l’ultimo assalto, i ribelli sono apparsi “allo sbando”. Alcuni di essi si sono arresi, altri sono tuttora in fuga come, d’altra parte, lo stesso Niyombare. Non è chiaro quanti morti abbia lasciato sul campo il colpo di stato: nella battaglia sopraccitata sono caduti 5 soldati “regolari”.
Anche se in alcune parti della capitale Bujumbura la calma non è ancora tornata del tutto (comunque non si parla di conflitti a fuoco) la situazione si sta via via normalizzando, sempre considerando che il Burundi, già diverse settimane prima del tentato golpe, era scosso da violente proteste riguardanti la decisione controversa dell’attuale presidente di presentarsi per un terzo mandato. Il processo verso le presidenziali adesso dovrebbe procedere regolarmente. A tal proposito, i gruppi della società civile hanno puntualizzato di non aver niente a che fare con il colpo di stato, invitando i cittadini a scendere di nuovo a protestare per le strade, non appena sarà tornata la calma.