Regionali Liguria, candidato consigliere M5S si ritira “Contro di me calunnie”
Daniele Comandini, candidato M5S alle regionali Liguria, si ritira dalle elezioni dopo le polemiche dei giorni scorsi per la sua amicizia con il figlio di un presunto boss mafioso. Lo annuncia lo stesso Comandini, respingendo le accuse anche di parte del M5S: “Delle mie amicizie strumentalizzate per screditarci, ne vado fiero e ne vado a testa alta, perchè è l’amicizia di chi ha morale, dignità, coraggio da vendere. Un saluto ed un abbraccio immenso, ma sopratutto un arrivederci. Mi raccomando in alto i cuori, votate per l’onestà, votate M5S”.
“Il conto è arrivato e hanno ottenuto lo scopo prefissato, ma queste mie dimissioni, irremovibili, li faranno gioire – scrive Comandini su facebook – ma state pur certi che colpire me non servirà a fermare un processo nuovo, avviato ed inarrestabile, un antisistema che porterà onestà nelle istituzioni. Meglio le mie dimissioni ora, che tradire l’elettorato dopo aver conseguito i consensi, che cari signori del fango sapevate che ci sarebbero stati e del tutto trasparenti. Forse chi tanto sbandiera legalità, dimentica che in primis noi, siamo privi di condanne e che mai abbiamo subito processi con condanne per frode fraudolenta o per diffamazione, per cui delle mie amicizie strumentalizzate per screditarci, ne vado fiero e ne vado a testa alta, perchè è l’amicizia di chi ha morale, dignità, coraggio da vendere e lo ha dimostrato sempre ma sopratutto quando è sceso in campo nel difendere salute dei cittadini e territorio dalla distruzione ambientale contro una discarica, oggi sotto sequestro, simbolo di forti interessi e di poca virtuosità nel trattamento dei ciclo dei rifiuti – prosegue il post – Sono amareggiato proprio perchè credo in quello che faccio, perchè la mia vita è basata sulla educazione ed il rispetto, sull’umiltà nel rapportarti con i normali cittadini quelli semplici, quelli che ti accolgono calorosi perchè in te vedono una rivalsa, una speranza di un futuro che si perde velocemente – conclude Comandini – Ma troppa è la cattiveria e duro è il prezzo che si deve pagare per resistere alle ingiurie gratuite, nemmeno ci si chiede quanto male si possa recare a persone che hanno avuto il solo il coraggio di difendere un paese, difendendolo con impegno ed ardore. . Vincere una battaglia non vuol dire vincere la guerra”.
Casaleggio “No alle liste plurime per M5S”
Intanto Gianroberto Casaleggio stoppa il pressing di alcuni parlamentari che, in vista delle Regionali, proponevano di ricorrere alle liste plurime per incrementare i voti nelle 7 regioni alle urne il 31 maggio prossimo. “Non se ne parla, il Movimento non è un partito e a questi trucchetti non ricorre. Non è nel nostro Dna”, avrebbe detto Casaleggio ai suoi, raccontano fonti parlamentari all’Adnkronos. Alcuni, tra deputati e senatori, proponevano di presentare altre liste collegate a quella, ufficiale, del M5S. “Nient’altro che un modo per raccogliere un po’ di voti in più”, spiega un deputato 5 Stelle. “Sul territorio, si sa, funziona anche così: più nomi candidi, più voti prendi, tra familiari e amici disposti a votarti. Ma Casaleggio -spiega ancora- non vuole sentirne parlare, e Grillo è sulla stessa linea. Sulla lista e sulla selezione dei candidati non si transige: la trasparenza prima di tutto, ci ha bacchettato Casaleggio quando abbiamo provato a proporgli più liste al voto”.