Sette regioni al voto e sette scenari diversi in ognuna delle regioni. In Liguria dove i sondaggi parlano di testa a testa tra Paita e Toti a preoccupare il centrosinistra è la concorrenza a sinistra di Luca Pastorino
Il candidato alla presidenza che ha abbandonato il Pd qualche settimana prima di Civati rischia di sottrarre a Raffaella Paita i voti decisivi per la vittoria. Sarà per questo che su Pastorino si concentrano le attenzioni dei big nazionali con appelli al voto utile. Ecco la risposta del candidato di sinistra a Renzi.
Il premier “dovrebbe porsi lui il problema di dove sta portando il partito, degli iscritti che perde. Invece si sta facendo la rottamazione alla rovescia: cosa c’entrano De Luca, Emiliano, Burlando con la rottamazione? È in imbarazzo persino lui a chiedere il voto per certi candidati alleati al Pd. E poi dice che i masochisti siamo noi, non chi si è alleato con gli scajoliani a Imperia e con certi personaggi in Campania…”.
Pastorino attacca Paita: “Candidato molto debole”
Per Pastorino: “Il continuo appello al voto utile nasconde la consapevolezza di avere un candidato molto debole”. “Detto questo, vinco io perché in lista non ho ne’ indagati ne’ chiacchierati”. Il sindaco di Bogliasco riflette poi sugli attacchi ricevuti da Roma: “la mia candidatura è espressione del malessere della sinistra in Liguria per una candidatura che è in evidente grossa difficoltà, quella di Raffaella Paita. D’altronde, se fosse forte non avrebbe fatto tanta raccolta indifferenziata nelle sue liste alleate…”.
Le nostre parole sull’inciucio tra Paita e Ap, che alla fine si è alleata con Toti? “L’alleanza c’era alle primarie, si è rotta alla fine. Ma tante persone che sono nelle liste alleate con il Pd vengono da una storia di centrodestra. E alla fine anche quelli di Area popolare sono pronti a tornare di là”.
Collaborazione col M5S
Torna sull’ipotesi, in caso di vittoria, di un’alleanza con Alice Salvatore (M5S): “avremo con tutti lo stesso atteggiamento: cercheremo i voti sui temi specifici. Con M5S ho visto che ci sono diverse convergenze, ma anche molte che cose che ci separano. Non faremo alleanze con nessuno”, dice Pastorino, «ma certo che quando si parlerà di tagliare gli stipendi dei consiglieri o del reddito di autonomia con loro la discussione sarà facile”.