Tagliare i vitalizi? Proposta popolare ma serve a poco. E’ l’opinione di Gianni Cuperlo, esponente della minoranza PD, che – intervistato da Libero TV insieme ad altri esponenti dem – dice la sua opinione a proposito della proposta di taglio del 25% dei vitalizi per i parlamentari per colmare lo spread tra contributi versati ed importo dei vitalizi.
Cuperlo spiega: “Non credo che in sé toccare quei vitalizi possa cambiare le sorti della finanza pubblica italiana”. Pur ammettendo di ritenere la proposta “ragionevole”, l’ex candidato segretario PD aggiunge: “Come è accaduto nelle ultime settimane a proposito delle decisioni degli uffici di presidenza delle Camere sul taglio dei vitalizi ai condannati, penso che si possa porre un problema di ordine giuridico sulla base dei diritti acquisiti”.
Più netto il giudizio della dem Barbara Pollastrini: “Sono favorevole, come lo ero per la patrimoniale. Sarebbe un segnale. Penso in generale che chi ha di più debba dare di più”. A parlare del tema è anche l’ex segretario della CGIL Guglielmo Epifani: “La verità è che prima si è esagerato, e adesso lo riconoscono un po’ tutti i parlamentari”. E avanza una proposta: “Se per il passato si ritiene di chiedere un segno di solidarietà, questo credo si possa anche percorrere”.
Vitalizi, da Romano “sì” con paletti
Favorevole al taglio anche Andrea Romano, ex Scelta Civica ora PD. Che però pone paletti: “Sì, penso che si possano ritoccare gli importi dei vitalizi, però con un criterio anagrafico”. E spiega: “un sessantacinquenne o settantenne è ancora in attività e può trovare altri modi di procurarsi entrate, se sono troppo vecchi quell’assegno è la sola possibilità, e non glielo toglierei”.
Vitalizi, Di Maio: “Renzi fermò legge contro quelli d’oro”
“Il premier oggi pontifica contro la Casta, ma il suo partito ha bocciato gli emendamenti per eliminare i privilegi. Invece i deputati del M5S rinunceranno anche alla liquidazione”. Lo afferma a Libero, Luigi Di Maio, vicepresidente della Camera del M5s. “Ho presentato – ricorda – un emendamento che chiedeva la rimodulazione retroattiva di tutte le pensioni che avevano questo spread tra contributi versati e importo percepito. L’idea era di aggredire tutti i vitalizi portando le pensioni a un calcolo contributivo con effetto retroattivo. Ed è per questo – aggiunge – che volevo inserirlo in una legge costituzionale. Proprio per superare l’argine dei diritti acquisiti e scongiurare i ricorsi. Avevo previsto un articolo ad hoc, l’ultimo, che avrebbe avuto come tema la rimodulazione di tutte le pensioni d’oro. Ovviamente – attacca Di Maio – l’emendamento è stato bocciato dal Partito democratico. E sentire oggi Renzi che pontifica contro la casta dicendo di voler tirare cazzotti per i 2.700 euro di vitalizio che qualcuno prende, bè, è veramente ridicolo”.