Quote migranti: mentre si svolge l’incontro dei ministri degli Esteri e della Difesa dell’Ue, la Francia si oppone al sistema delle quote.
Quote migranti: un nodo da sciogliere
Il primo ministro francese Manuel Valls, sabato, ha rimesso in discussione il sistema delle quote migranti giudicandola poco equa. La proposta di Federica Mogherini, inserita nell’Agenda immigrazione dalla Commissione Europea, un giorno prima, era stata criticata sulla stessa linea anche dal titolare degli Interni francese Bernard Cazeneuve.
Valls, in occasione di una visita al confine italo-francese, teatro di numerosi arresti di migranti irregolari durante il fine settimana, ha dichiarato che le quote “non corrispondono alle proposte francesi” sul tema immigrazione. Secondo i criteri stabiliti la “quota” di accoglienza in caso di “afflusso massiccio” di migranti assegnata a Parigi è del 14,17% (di richiedenti asilo). Invece, dei 20mila richiedenti, al momento bloccati nei campi profughi di Siria e Libano, 2375 dovrebbero essere accolti sul suolo francese.
Per il primo ministro, però, “la Francia ha già fatto molto: 5000 rifugiati siriani, 4500 iracheni sono stai accolti dopo il 2012”. Invitando Bruxelles ad assicurarsi che tutti i paesi membri della Comunità compiano sforzi simili, Valls ha chiesto l’istituzione di una “guardia di frontiera” per lottare contro il traffico di esseri umani. Oggi, l’Ue dovrebbe fare il primo passo verso un’operazione militare in Libia.
Quote migranti: i numeri della Francia
Secondo i dati dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR), si riferiscono al 2014, la Francia è il sesto paese al mondo per domande di asilo. Tra i 34 paesi più industrializzati al primo posto si situa la Germania, seguita da Usa, Turchia, Svezia e Italia.
Se si prendono in considerazione solo le domande che ricevono una risposta positiva, però, si nota che la Francia non è per niente generosa. Secondo i dati Eurostat (2014), solo il 22% delle richieste di asilo vengono accolte (la media europea è del 45%). Una percentuale questa che scoraggia sempre di più i richiedenti; per esempio, le domande degli eritrei vengono negate nell’85% dei casi.
Secondo i dati dell’UNHCR, numero di rifugiati accolti rispetto al PIL, la Francia è all’ottavo posto (al primo la Turchia, poi Germania, Usa e Italia). Mentre nella classifica di rifugiati accolti rispetto alla popolazione, la Francia è ben al di sotto del decimo posto (Svezia: 24,4% ogni mille abitanti; Malta: 17,5%; Lussemburgo: 12,6%). Anche i dati riportati da Valls meritano di essere approfonditi: la Francia ha accolto 500 rifugiati siriani nel 2014 e si propone di accoglierne altrettanti nel 2015 (Hollande ha detto che potrebbero essere qualche centinaio di più, senza precisare quanti), in Germania ne sono stati accolti 10mila nel 2014, stessa cosa avverrà nel corso di quest’anno.
Insomma, il dibattito sul tema “immigrazione”, in Francia, appare segnato dalla retorica e dalla confusione tra “semplice” migrante e rifugiato. Il sistema delle quote, d’altra parte, non muterebbe i meccanismi di concessione dello status di “rifugiato” – lo ha confermato anche Frans Timermans, vice-presidente della Commissione Europea, a Le Monde – che resterebbe a discrezione di ogni singolo paese.