FMI alza stime PIL Italia ma avverte: “Serve più crescita”

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Il Fondo Monetario Internazionale (FMI) ha alzato le stime di crescita per l’Italia, portandole al +0.7% per il 2015 e al +1.2% per il 2016, aumentandole rispettivamente dello 0.2% e dello 0.1% rispetto alle precedenti. A decretate la revisione delle stime – come sottolineato durante la presentazione del rapporto ‘Article IV’ sull’Italia – hanno contribuito i risultati buoni ottenuti nel primo trimestre di quest’anno.

Ma lo stivale non può certo dormire sonni tranquilli. Il FMI evidenzia la necessità di un tasso di crescita ancor superiore a quello attuale, indispensabile per portare il Paese fuori dalle secche della recessione e far ridurre il tasso di disoccupazione ed il debito. Pollice su per le riforme attuate ad oggi dal governo, considerate “ottime”. Ma ora la sfida, secondo il FMI, è quella di approfittare della favorevole congiuntura internazionale per accelerare gli sforzi.

FMI avverte: serve più crescita e coraggio

Per il FMI ci sono settori in cui serve maggior incisività, ambizione e coraggio. A partire per esempio dalle privatizzazioni, i cui obiettivi sono stati abbassati con il passaggio dalla legge di bilancio (0.7% di PIL di dismissioni medie annue) al Def (0.4%). Nessun campanello d’allarme invece a proposito del rimborso delle pensioni, resosi necessario dopo lo stop della Consulta al blocco dell’indicizzazione decretato nella riforma Fornero: l’aggiustamento, secondo il FMI, dovrebbe essere di un quarto di punto di Pil.