Fitto lascia, Verdini forse, Forza Italia chiude? Berlusconi: “Lascio se trovo erede carismatico”
La domanda sulla bocca di tutti ma che nessuno ancora esplicitamente fa è la seguente: quando Forza Italia chiuderà i battenti? Con l’addio di Raffaele Fitto (“Forza Italia è un capitolo chiuso ma non voglio fare polemiche con Berlusconi. Oggi nasce la nostra nuova associazione dal nome Conservatori e riformisti, un nuovo modello di centrodestra con regole democratiche” ha detto l’ex ricostruttore in una conferenza stampa all’hotel Nazionale) e quello sempre più probabile di Denis Verdini, sono in molti dentro il partito azzurro a pensare che presto, magari dopo le regionali, Silvio Berlusconi sancirà il liberi tutti.
Forza Italia, Berlusconi rimane in campo
L’ex premier però non smentisce nè conferma e continua così il suo tour elettorale. Ieri a Saronno il leader di Forza Italia ha ventilato l’ipotesi di un addio alla politica. Proposito subito ritirato oggi, come afferma lui stesso in un’intervista a Quotidiano Nazionale. “Non sono più un ragazzino, ma mi sento obbligato a rimanere in campo fino a quando non ci sarà qualcuno che mi potrà sostituire nel progetto di dare vita alla maggioranza politica dei moderati. Spero che si faccia vivo presto, anche se al momento non vedo nessuno cui passare il testimone. Gli eredi non si possono tirare fuori – aggiunge Berlusconi -. Il carisma uno o ce l’ha o non ce l’ha. Ho dato possibilità a tanta gente, ma nessuno ha avuto la spinta carismatica” (in realtà, stando a quanto rivela a Di mattina l’esponente di Gal, Paolo Naccarato, “il ticket che Berlusconi proporrà per rilanciare il centrodestra sarà Marina Berlusconi e Paolo Del Debbio”).
Forza Italia, Berlusconi “Addii? Non sono sorpreso”
Le rotture in Forza Italia, ha proseguito Berlusconi, “sul piano umano sono stati momenti di dispiacere. Però senza tante sorprese. Ho indicato il partito Repubblicano – chiarisce infine – solo come modello di contrapposizione al partito democratico. È quel che manca in Italia: un movimento leggero, strutturato come un comitato elettorale, al quale aderiscano tutti gli elettori che non votano per la sinistra”.
Fini boccia il partito repubblicano pensato da Berlusconi
Il progetto di un partito repubblicano ipotizzato da Berlusconi viene bocciato da un suo ex storico alleato, Gianfranco Fini. “Berlusconi ha sprecato l’occasione di aggregare il centrodestra, il Partito repubblicano che propone arriva fuori tempo massimo. Bisogna invece partire da un progetto culturale politico e non dalla leadership o peggio ancora dalla rivendicazione della medesima come fa a priori Berlusconi” afferma, in un’intervista a Repubblica, l’ex leader di AN, secondo il quale “non ha senso cercare di incollare i cocci per rimettere insieme ciò che è andato a pezzi, occorrono la fantasia e la capacità di pensare qualcosa di nuovo”.
“La vicenda di Fitto – commenta Fini – non si può nemmeno presentare come sorpresa o novità, è un divorzio annunciato”. Per Fini, “è necessario individuare ceti di riferimento e avversari come la sinistra radicale, gli antisistema alla Grillo e la destra xenofoba antieuropea di Salvini. Quanto a Renzi – aggiunge – non lo si può contrastare con slogan simili a quelli di Grillo, Salvini o Landini ma agendo sul terreno riformista con un progetto per l’Italia del domani più credibile del suo”. Progetto su cui Fini non indica una leadership: “Al di là della leadership, sono consapevole delle difficoltà in quanto non c’è nemmeno un luogo dove iniziare a ragionare e costruire”.