Usa: diffusi i documenti ritrovati nel covo di Bin Laden. Il leader di Al Qaeda fino all’ultimo ha invitato i “fratelli” a concentrarsi nella lotta all’America.
Usa: i documenti diffusi
La corrispondenza in arabo con i suoi luogotenenti, libri in inglese su economia e teoria militare, messaggi affettuosi indirizzati alle mogli e ai figli, le istruzioni di alcuni videogiochi, persino il “modulo” con cui si chiede di entrare a far parte di Al Qaeda, c’era di tutto e di più nel covo di Bin Laden in Pakistan.
Naturalmente, tra i 103 documenti diffusi non mancano quelli strettamente “operativi” (usare internet solo per comunicazioni generali, non riunirsi in gruppo per il pericolo di attacchi con droni) e “programmatici”: Bin Laden non ha mai smesso di incitare alla lotta contro gli Usa.
Nelle note ritrovate nel covo di Abbotabad, si può leggere come il leader di Al Qaeda fino all’ultimo ha invitato i propri “fratelli” a rimanere concentrati nella lotta contro gli americani: “il loro compito è sradicare l’odioso albero concentrandosi sul tronco americano” evitando di perdere tempo con le forze di occupazione locali (in ogni luogo in cui c’è una “guerra santa”).
Usa: lo scaffale di Bin Laden
Come ha detto l’esperto di sicurezza della Bbc Gordon Corera: “si può capire molto di una persona dalla sua libreria, quello che possiamo capire di Bin Laden è che voleva conoscere il suo nemico”. Oltre al best seller di Woodward “Le guerre di Obama”, sullo scaffale di Bin Laden non mancavano i “classici” del pensiero “critico” americano da Noam Chomsky a “Un sicario dell’economia” di John Perkins (racconta come le multinazionali Usa sfruttano i paesi in via di sviluppo).
Presenti in libreria anche testi sui servizi segreti (un libro sugli errori dell’intelligence del colonnello in pensione britannico John Hughes-Wilson) e sulle tecniche di guerriglia. Accanto a un libro di Micheal Shearer, agente CIA a capo della prima squadra con il compito di trovarlo, c’era anche “Ascesa e declino delle grandi potenze” di Paul Kennedy.
Quando gli hanno detto che nella libreria di Bin Laden si trovava anche un suo libro sulle ambizioni nucleari dell’Iran, l’analista Patrick Clawson ha risposto con sarcasmo: “fantastico, sono contento che i miei libri vengano letti a così alti livelli”.