Rinvio a giudizio per Umberto Bossi e Francesco Belsito: truffa di 40 milioni di euro
E’ rinvio a giudizio per Umberto Bossi e Francesco Belsito: stamani il gup Massimo Cusatti, su richiesta del pm Paola Calleri, ha così disposto nei confronti dell’ex segretario della Lega Nord e del suo ex tesoriere per la presunta truffa sui rimborsi elettorali. Non certo uno scherzetto, poichè essa sarebbe costata allo Stato ben 40 milioni di euro.
Il processo si terrà il 23 settembre prossimo e vedrà imputati – oltre Bossi e Belsito – anche altri tre esponenti del Carroccio, cioè Stefano Aldovisi, Diego Sanavio e Antonio Turci, membri del comitato di controllo dei bilanci e della cassa del partito, più i due imprenditori Paolo Scala e Stefano Bonet. I cinque dovranno presentarsi davanti alla Prima Sezione del Tribunale di Genova con l’accusa di riciclaggio e, per quanto riguarda Belsito, egli è imputato anche per appropriazione indebita aggravata di 5 milioni e 700 mila euro, i quali sarebbero stati trasferiti in conti esteri in Tanzania e Cipro.
Secondo il giudice, che nel corso dell’udienza preliminare ha raccolto quei fascicoli che sono stati trasferiti dalla Procura di Milano a quella di Genova – giudicata competente per questi reati – una prima tranche di soldi, corrispondente a 1 milione e 200 mila euro, sarebbe stata trasferita “dal conto corrente della Lega attraverso un bonifico in favore della società inglese Krispa Enterprices della quale Paolo Scala era titolare effettivo, presso la banca di Cipro, somma della quale una parte pari a 850 mila euro è stata restituita nel febbraio 2012”. La seconda parte invece, di 4,5 milioni di euro, sarebbe stata spostata tramite bonifico dal conto della Lega Nord a quello “intestato a Stefano Bonet presso la Fbme Bank della Tanzania, somma non accreditata per il rifiuto di quest’ultima banca, la quale non aveva ritenuto sufficiente la documentazione allegata, ma restituita soltanto nel febbraio 2012”.