Risultati Referendum matrimoni gay Irlanda: per l’emittente pubblica Rte, l’affluenza è stata tra il 50% e il 60%. Circa tre milioni di elettori dell’isola verde d’Europa si sono espressi sull’introduzione o meno in Costituzione della dicitura “il matrimonio può essere contratto tra due persone senza distinzione di sesso”. Stando ai primi risultati dello spoglio, il “sì” sarebbe nettamente in vantaggio, in linea con le previsioni. In un tweet, il ministro delle pari opportunità irlandese, Aodhan O’Riordain, ha espresso tutta la sua soddisfazione per il verdetto che si sta delineando.
I’m calling it. Key boxes opened. It’s a yes. And a landslide across Dublin. And I’m so proud to be Irish today. #MarRef
— Aodhán Ó Ríordáin TD (@AodhanORiordain) 23 Maggio 2015
Entusiasmo condiviso anche dal premier Enda Kenny: “Sono ottimista per la vittoria del sì. Con questo referendum il popolo irlandese sta mandando un messaggio pionieristico”. E intanto anche il fronte del “no”, con Michael Martin – leader del partito Fianna Fail – ha ammesso la sconfitta, parlando di “chiaro successo del sì”.
Ieri urne aperte dalle 7 alle 22
Le urne si sono aperte, ieri mattina, alle ore 7 e hanno chiuso alle ore 22 locali, cioè quando in Italia erano le ore 23. Oltre al riconoscimento del matrimonio omosessuale in Costituzione, gli irlandesi si sono pronunciati anche su un secondo quesito, che riguarda l’abbassamento dell’età da 35 a 21 anni per essere eletti presidente della Repubblica.
Una consultazione attesa anche da chi non abita più nell’Isola e che, in queste ore, è tornato a casa per recarsi al seggio, dato che la Costituzione irlandese non prevede il voto postale. In tanti hanno, poi, deciso di condividere sui social il loro viaggio, postando foto, video e commenti con l’hashtag di Twitter #hometovote.
Il sì stravince nei sondaggi, ma si teme il “fronte silenzioso del no”
Secondo i sondaggi, il fronte del “sì” si aggira tra il 69% e il 73%. Nonostante i dati di queste rilevazioni, gli attivisti omosessuali temono che il cosiddetto “fronte del no” abbia un consenso molto più ampio di quello accreditato.
In fondo, bisogna ricordare che l’Irlanda è un paese fortemente cattolico e che le gerarchie ecclesiastiche hanno pubblicamente esternato il loro no nei confronti della proposta, al contrario del cattolico Taoiseach Enda Kenny, che si è detto favorevole.
Un voto storico per l’Irlanda
Comunque, al di là di quelli che saranno i risultati, per l’Irlanda si tratta di un voto senza precedenti. Infatti, è la prima volta nel Mondo che viene chiesto ai cittadini un parere tramite referendum per quel che concerne il matrimonio tra persone dello stesso sesso. Negli altri paesi in cui esso è legalizzato, infatti, il provvedimento è stato adottato con leggi ordinarie nazionali. Inoltre, bisogna ricordare che fino al 1993, in Irlanda, l’omosessualità costituiva un reato e che solo cinque anni fa erano state riconosciute le unioni civili tra persone dello stesso sesso.
Se dovesse vincere il sì, poi, l’Irlanda si aggiungerebbe ad altri paesi in cui la legislazione sul matrimonio gay è esistente come i Paesi Bassi (i primi in tutto il Mondo), il Belgio, il Regno Unito, il Lussemburgo, la Danimarca, il Sudafrica, la Francia, la Spagna, la Nuova Zelanda, l’Argentina, il Canada, l’Uruguay e il Brasile.
Leader campagna no a nozze gay riconosce sconfitta
Il fronte del ‘no’ ai matrimoni gay in Irlanda ammette la sconfitta al referendum di ieri, che apre alla legalizzazione delle unioni fra persone dello stesso sesso. “C’è una chiara vittoria per il campo del sì”, ha detto, citato dalla tv Rte, David Quinn, direttore dell’Istituto Iona, gruppo per la difesa dei valori cattolici, mentre sono ancora in corso le operazioni di spoglio delle schede.