Forza Italia, Lega Nord, Pippo Civati, sinistra Pd. Negli ultimi giorni che accompagnano le elezioni regionali del 31 maggio, sono in tanti ad avere indicato la Liguria come laboratorio della politica nazionale. Il leit motiv è sempre lo stesso. Se Matteo Renzi perde in Liguria vuol dire che c’è possibilità di batterlo ovunque. Una tesi che non piace al premier che infatti la respinge. “Da qualche giorno stanno dicendo che la Liguria è il laboratorio della politica nazionale, è una sfida nazionale. Noi non discutiamo dei laboratori di politica nazionale ma del governo della regione: è l’ora di farla finita di trasformare le elezioni in uno scontro per i giochi politici romani”. afferma il capo del governo in visita a La Spezia per le elezioni regionali di domenica prossima.
In Liguria, Matteo Renzi non trova un clima benevolo. Mentre parlava al campo Limone, un gruppo di persone ha cominciato a contestarlo al grido di “scuola pubblica, scuola pubblica”. “Potete fischiare quanto vi pare, noi non siamo quelli che vanno a fischiare alle iniziative degli altri. Noi siamo il Pd”, ha risposto Renzi dal palco.
Il premier riserva una stoccata anche a Silvio Berlusconi, ieri ospite da Fabio Fazio. “Venti anni di centrodestra hanno lasciato macerie. Non ho mai attaccato Berlusconi ma lui è il leader politico in Italia che è stato più giorni di De Gasperi, Moro, Fanfani, persino Andreotti a Palazzo Chigi: se aveva queste grandi e belle idee per il futuro del Paese perché non le ha realizzate?”.
Elezioni regionali, Nencini: “Renzi dice 4-3? Io 6-1”
“Renzi dice 4-3 per le prossime elezioni regionali, io dico 6 a 1. E ci credo. Ma non so quale sarà l’uno”. Così il segretario del Psi, Riccardo Nencini quest’oggi a Rovigo, durante il suo tour elettorale in Veneto per sostenere la candidata sindaco del Pd, Nadia Romeo. “I cittadini in Veneto – ha proseguito Nencini – hanno le loro buone ragioni per sostenere Zaia, ma il punto è l’offerta che si mette in campo. Se mettiamo l’Italia nelle mani del grezzo Salvini di certo qualcuno di noi starà peggio. Il cavallo di battaglia della Lega sono gli immigrati – ha aggiunto -. Ma ricordiamo che le emigrazioni non sono equiparabili alle migrazioni di popoli che si spostano per scappare dalla fame e dalla guerra”.