Dopo adulatori e fan dell’ultima ora, il carro di Pablo Iglesias – leader del movimento di protesta “Podemos”, che ha registrato un notevole successo alle ultime consultazioni in Spagna – adesso comincia ad affollarsi anche di emulatori.
Archiviato il modello Syriza (la creatura di Alexis Tsipras doveva spezzare le reni alla perfida Europa, Merkel su tutti, ma al momento arranca nel pantano dei tatticismi – vedi Varoufakis), la sinistra italiana a sinistra del Pd cerca ora ispirazione in Podemos.
Maurizio Landini, alle prese con la gestazione della sua Coalizione Sociale, è attento a quello che sta succedendo nella penisola iberica. Così come Nichi Vendola, il quale ha più volte manifestato la sua intenzione di mandare in soffitta Sel per far spazio a un nuovo progetto politico. E se si aggiunge anche Fausto Bertinotti – che ieri, sull’Huffington Post, ha tessuto le lodi di Podemos – il quadro appare completo. O quasi.
Il progetto di Pippo Civati
Manca all’appello Pippo Civati, uscito dal Pd per conquistare il suo spazio nel vuoto pneumatico che al momento regna a sinistra. Il Corriere della Sera fa però sapere che per l’ex deputato dem è arrivato il momento dell’azione. A giugno Civati lancerà infatti il suo nuovo movimento politico. Il nome, “Possibile”, non può non far pensare a Podemos. Sul quotidiano di Via Solferino si legge:
Di ufficiale non c’è ancora nulla. Ma il simbolo, realizzato da Federico Dolce e Marianna Zanetta del Vixen Studio di Torino, militanti convinti, sarà depositato in queste ore e qualche provino è sfuggito al controllo dei creatori. Tessere di iscrizione, t-shirt con il simbolo, gadget… Tutto è pronto per il lancio. Il cerchio rosso ciliegia in cui si inscrive il segno tipografico dell’uguale ricorda da vicino le insegne del movimento che ha sedotto i giovani spagnoli. Il viola di Podemos è uno dei colori che, miscelati con il rosa e l’arancio di tante battaglie della sinistra del terzo millennio in Italia, hanno dato vita al rossastro di Civati.
Il deputato risponde al telefono che è sera e si dice “molto sorpreso” di sapere che il suo simbolo non sia più segreto: “Lo presenteremo a giugno, dopo le Regionali”. Si è ispirato a Podemos? “No… Possibile non è la trasposizione di alcun modello straniero”. Cosa c’è in cantiere? “Questa cosa, che spiegheremo con calma, la mettiamo a disposizione di tutti coloro che possono essere interessati a condividere con noi un modello di lavoro completamente nuovo, che supera i partiti tradizionali”. Maurizio Landini? “La coalizione sociale è per noi motivo di interesse e confronto”. E Sel? “È un interlocutore naturale. Ma ci sono anche gli ambientalisti, che devono ritrovare una rappresentanza. E soprattutto ci sono i cittadini”.