Tra le liste delle prossime elezioni regionali, che avranno luogo il 31 maggio, qualcuno giura di aver visto Scelta Civica. Per trovare forme di vita del partito fondato da Mario Monti all’inizio del 2013, bisogna armarsi di lente di ingrandimento e spulciare bene tra le liste della Campania, dove è possibile imbattersi nella simbiosi mutualistica di due organismi monocellulari: Scelta Civica e Centro Democratico. La lista sostiene la candidatura di Vincenzo De Luca, e poco importa se l’attuale segretario di Sc, Enrico Zanetti, alla vigilia delle primarie campane del Pd aveva detto: “L’unica cosa certa è che, se il candidato è De Luca, valuteremo se appoggiare uno degli altri candidati in campo o nessuno”.
Scelta Civica nelle altre regioni
Nelle altre regioni Scelta Civica, se c’è, non si vede. In Veneto, dopo qualche breve tentennamento, Sc ha siglato un’alleanza con Alessandra Moretti: Veneto Civico è lo strumento con cui sosterrà la candidata del Pd. E fin qui, almeno nella terminologia, si possono ancora intravedere tracce del partito che fa parte dell’attuale maggioranza di governo ma in Parlamento si regge su 25 parlamentari (22 superstiti più 3 acquisti fuoriusciti dal M5S) dopo scissioni, meiosi, mitosi e varie emorragie di transfughi.
La ricerca diventa più dura, invece, nelle altre regioni, dove Scelta Civica opta per la mimetizzazione o il camuffamento: tecniche adoperate da molte specie animali e vegetali per sopravvivere in condizioni ambientali ardue. E’ il caso della disputa elettorale in Umbria, alla quale Scelta Civica prenderà parte nelle sembianze di “Cambiare in Umbria con Ricci” – lista a sostegno del candidato di centrodestra Claudio Ricci, l’attuale sindaco di Assisi.
Analogo il processo biologico in atto nelle Marche. Qui è possibile trovare “Uniti nelle Marche” per Luca Ceriscioli presidente, una sorta di Buena Vista Social Club di vecchie glorie in cui, oltre alla meteora Scelta Civica, compaiono i Verdi, Partito Socialista Italiano, Italia dei Valori e Liste Civiche. Capolista ad Ancona Giobbe Covatta.
Diverso il discorso per la Liguria, dove Scelta Civica non risulta pervenuta. Stessa sorte in Puglia e Toscana. Qui, il membro del direttivo regionale del partito, Pasquale Petrella, ad aprile aveva annunciato: “Scelta civica non parteciperà alle prossime elezioni regionali in Toscana. O meglio, non parteciperà con una propria lista e con dei propri candidati ma è pronta a schierarsi al fianco di candidati degli altri partiti che più si avvicinano alle nostre idee e allo spirito di Scelta Civica”. E considerata l’evanescenza in cui è piombato il partito entrato in Parlamento per custodire il patrimonio dell’agenda Monti, forse “spirito” è proprio la parola adatta per descriverne lo status attuale.