Elezioni Inghilterra: il voto in base alla condizione sociale – Infografiche
Elezioni Inghilterra: il voto in base alla condizione sociale – Infografiche
Ancora un’ultima infografica sul voto inglese, per poter osservare graficamente il comportamento degli elettori in base ad alcune variabili sociali come la percentuale di occupati, o di atei, o di persona nate fuori dall’Europa.
Poco dopo le elezioni è stato reso disponibile un database con tutti i dati collegio per collegio, e così da poter effettuare tutte le correlazioni desiderate, molto utili anche per gli altri Paesi
E così vediamo nelle prime infografiche le correlazioni tra percentuale di voto in ogni collegio per laburisti e conservatori e percentuale di persone occupate o di pensionati: è evidente come i conservatori ottengano più voti dove gli occupati sono di più e simmetricamente ne ottengano meno i laburisti. La vittoria di Cameron veine proprio dalla maggiore occupazione di cui gode la Gran Bretagna dopo la crisi, del resto
Invece è con la proporzione di pensionati che è correlata positivamente la percentuale ottenuta dai populisti del UKIP, timorosi dell’immigrazione in aumento.
Si vede meglio nelle successive infografiche in cui si può regolare il numero di collegi inglesi da osservare, messi in ordine di concentrazione di pensionati, o di atei o di persone nate all’estero. Per esempio si possono prendere anche solo i primi 10 o 50 o 100 collegi su 533 totali per scoprire come cambia il voto, anche in modo rilevante.
Per esempio la variabile che fa modificare l’esito delle elezioni in modo più rilevante è quella della percentuale di inglesi nati all’estero. Considerando solo i primi 100 collegi con maggiore presenza di stranieri, i laburisti vincono in modo netto, sfiorando il 50%. E così, anche se con un margine decisamente minore vincerebbero nei collegi con più atei.
Si osserva qui un Paese diviso per canali diversi e poco immaginabili, forse più attraverso questi canali come l’opinione religiosa o l’origine etnica che le tradizionali categorie economiche. Da tenere a mente anche per gli altri Paesi europei.