Milan, da cosa (e chi) ripartire? Serve subito il cambio di passo
Milan, da cosa (e chi) ripartire? Serve subito il cambio di passo
Quello visto ieri sera nel derby è stato per l’ennesima volta un bruttissimo Milan. La squadra rossonera è riuscita a condurre le operazioni di gioco soltanto negli ultimi 10/15 minuti del primo tempo, essendo costretta ad inseguire gli avversari per il resto dell’incontro. È stata una sconfitta amara, l’ennesima nella stracittadina, nella quale i rossoneri non vincono in campionato da ormai quasi quattro anni.
Marco Giampaolo è finito sotto torchio della critica in queste ore e forse la sua panchina comincia davvero a scricchiolare, nonostante siano trascorse solamente quattro giornate dall’inizio del campionato. Prima della seconda pausa nazionali stagionale, il Milan dovrà affrontare il Torino in trasferta, Fiorentina in casa e Genoa in trasferta, tre sfide nelle quali si deciderà il futuro, per questa fase di stazione, del tecnico marchigiano e quello di tutta la squadra.
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Milan, servono i nuovi acquisti
Nel derby si è visto un Milan lento, impacciato e senza idee di gioco. Lo stesso di una domenica fa in quel di Verona. Molti interpreti si sono rivelati per l’ennesima volta dei flop, rendendo dunque obbligatorio un netto cambio di look in formazione.
Rodriguez, Biglia e Suso tra tutti, non riescono più a ripagare la fiducia che viene riposta in loro nel momento in cui vengono schierati come titolari. Lo svizzero ha disputato un derby assolutamente non all’altezza, venendo sostituito nel finale di gara da Theo Hernandez. Lo spagnolo ha giocato un’ottimo match, dimostrando di meritare più chance dall’inizio dopo aver recuperato dall’infortunio che lo aveva colpito precedentemente alla prima di campionato. Il regista argentino ha invece le ore contate: Bennacer scalpita ed è pronto a prendere il suo posto in cabina di regia dopo le fatiche estive di Coppa d’Africa, competizione della quale è stato eletto Miglior Giocatore.
Più difficile sostituire lo spagnolo, visti i continui cambi modulo di Giampaolo. Un’idea per l’immediato potrebbe essere Krunic, che lo scorso anno ad Empoli si è distinto come uno dei migliori centrocampisti del campionato ottenendo come premio finale la chiamata di un Milan che fin qui lo ha snobbato.
Non trova collocamento nemmeno Paquetà. Il brasiliano infatti migra da un ruolo all’altro in cerca di fortune, ma fin qui sotto la guida di Giampaolo non si è ancora capito dove potrà essere utilizzato con continuità.
C’è poi da risolvere la questione Piatek: il polacco fatica a raggiungere il pallone, rimanendo spesso troppo isolato. Un ipotetico ritorno al 4-3-3 potrebbe aiutarlo, così come l’affiancamento di Leao (o Rebic), nonostante contro l’Inter i due non si siano cercati più di tanto. Ultimo, ma non per importanza, il prossimo ritorno di Bonaventura. Il centrocampista si è sempre distinto come uno dei migliori rossoneri in queste stagioni, ma i numerosi infortuni ne hanno bloccato la crescita, costringendolo a ripartire (quasi) da zero. Dovrebbe tornare in campo nei prossimi incontri.
In ogni caso ciò che salta all’occhio maggiormente è che il Milan sia ancora un cantiere ancora aperto. Vedendo le altre concorrenti, viene davvero difficile pensare che Giampaolo possa lottare per un posto in Champions. Almeno per quello che si è visto in campo finora. Le prossime partite saranno fondamentali anche in tal senso, ma prima c’è da ritrovare sé stessi.
Un nuovo ipotetico Milan (4-3-1-2): Donnarumma; Calabria, Musacchio, Romagnoli, Hernandez; Bennacer, Kessié, Krunic; Paquetà; Piatek, Leao.