Si prospetta una chiusura di campagna elettorale ad alta tensione. Oltre al verdetto della Cassazione sulla legge Severino, che agita il sonno del candidato governatore campano del centrosinistra Vincenzo De Luca, la Commissione Antimafia diffonderà i nomi dei cosiddetti “impresentabili”. L’elenco doveva essere presentato già oggi pomeriggio, ma dopo la fuga di notizie sui primi quattro nomi il presidente della Commissione Rosy Bindi ha deciso di rinviare il tutto a dopodomani. Intanto da Perugia, il premier Matteo Renzi, ribadisce l’onestà del Pd: “Sento parlare di impresentabili, ma sulla legalità non prendiamo lezioni da nessuno. Questo è il Pd, è legalità. C’è chi la combatte a parole, chi con i fatti”.
I quattro pugliesi impresentabili
I primi quattro impresentabili di cui si conosce il nome sono pugliesi, tre schierati con i candidati di centrodestra Adriana Poli Bortone e Francesco Schittulli, il restante con l’aspirante governatore di centrosinistra Michele Emiliano. In particolare, si tratta di Giovanni Copertino (Forza Italia nella circoscrizione di Bari), Massimiliano Oggiano (Oltre con Fitto, circoscrizione di Brindisi), Enzo Palmisano (Movimento Schittulli-Area Popolare, circoscrizione di Brindisi) e Fabio Ladisa (Popolari per Emiliano – che racchiude Udc, Realtà Italia e Centro Democratico -, circoscrizione di Bari).
Le reazioni degli aspiranti governatori
Dai candidati a governatore, le reazioni non si sono fatte attendere. Michele Emiliano, con un comunicato, “ha chiesto al coordinatore della lista Udc, Realtà Italia, Centro Democratico di ritirare il candidato Fabio Ladisa dalla competizione elettorale”.
All’attacco, invece, i due candidati del centrodestra. “Per amore della verità intendo precisare che: Massimiliano Oggiano, candidato a Brindisi, è stato assolto in primo grado dai reati ai quali fa riferimento la Commissione Antimafia; Enzo Palmisano, sempre candidato a Brindisi, è stato assolto per i reati che attengono la Commissione Antimafia, perché il fatto non sussiste, per un altro reato (falso ideologico) non attinente alla suddetta Commissione, benché prescritto, ha comunque fatto ricorso in Cassazione” ha affermato l’ex presidente della provincia di Bari Francesco Schittulli, che, poi, ha aggiunto: “la domanda che mi pongo e rimando a una riflessione comune di fronte ad un’assoluzione piena da parte di un Tribunale, per la Commissione Antimafia si è candidati ‘impresentabili’ perché l’accusa fa opposizione alla sentenza? E la presunzione di innocenza sancita dalla nostra Costituzione che fine ha fatto?”.
“Questa storia degli impresentabili è un solo modo per sviare l’attenzione, in questa campagna elettorale, dai fallimenti di Renzi e del suo Governo, incapace di risolvere il nodo scandaloso dei rimborsi sulle pensioni, in un quadro dove parlare di ripresa economica è azzardato, con la disoccupazione, il debito pubblico e le tasse che continuano a salire” ha, invece, dichiarato Adriana Poli Bortone.
La lista parte da un codice di autoregolamentazione dei partiti
La lista parte da un codice di autoregolamentazione che i partiti avevano approvato all’unanimità in Commissione Antimafia e prevede la non candidabilità di quei soggetti che hanno riportato un rinvio a giudizio per vari reati, considerati come un campanello d’allarme per le condotte mafiose. Tra questi, quindi, figurano reati come quelli ambientali, quelli legati allo spaccio e al porto d’armi, al voto di scambio, al riciclaggio, al racket, all’usura, alla tratta di esseri umani, ma non quelli come la corruzione semplice o l’abuso d’ufficio.
In particolare, sono state oggetto di esame le liste per le elezioni regionali, mentre per le comunali, in cui sono chiamati al voto più di mille comuni, non c’è stato il tempo di condurre un’analisi approfondita.
Bindi rammaricata:”Venuti meno i rapporti di correttezza”
Anche la presidente della Commissione Rosy Bindi è intervenuta con un comunicato. “Preso atto che durante la riunione e prima che si concludessero i lavori sono stati divulgati alcuni nominativi”, l’ex presidente del Pd “ha stigmatizzato la violazione del segreto, e sottolineato il venir meno delle regole di correttezza e reciproca fiducia tra i membri dell’ufficio di presidenza”.
“Nel ringraziare la Dna, gli uffici giudiziari e le prefetture per la collaborazione che stanno fornendo, la Presidente – prosegue il comunicato – ribadisce l’esigenza di mantenere il massimo riserbo sul lavoro in corso e diffida chiunque dall’utilizzare le attività d’inchiesta e il ruolo istituzionale della Commissione antimafia per diffondere informazioni non suffragate da una verifica ancora in corso”.
Il politologo: “Vicenda impresentabili avrà influenza relativa sul voto”
Un’iniziativa di chiarezza sull’onestà dei candidati alle prossime elezioni Regionali “doveva essere fatta molto prima perchè avesse un effetto sull’opinione pubblica. Comunicarlo ora è tendenzialmente ininfluente”. È quanto afferma all’Adnkronos il politologo Piero Ignazi.