Domenica si voterà per le regionali in Campania ma già venerdì, a soli due giorni dal voto, potrebbe essere depositata la sentenza della Cassazione che stabilirà la competenza per l’applicazione della legge Severino. Data la complessità della materia non è detto che questo avvenga, ma dalle indiscrezioni sembrerebbe che il consigliere relatore Stefano Pettiti sia stato sollecitato a portare a termine il suo lavoro prima del week – end.
La maggiore severità dei giudici ordinari
L’effetto che la sentenza potrebbe avere sull’esito delle elezioni non è da poco:
la Cassazione infatti era chiamata ad esprimersi se fosse il TAR o il Tribunale Ordinario a dover applicare la legge Severino ai politici condannati.
I giudici della Suprema Corte sarebbero fortemente orientati per attribuire la giurisdizione in materia al Giudice Ordinario e questa non è affatto una buona notizia per il candidato Vincenzo De Luca, condannato dal Tribunale di Salerno per abuso d’ufficio.
Infatti a differenza dei tribunali amministrativi, che fin’ora si erano quasi sempre espressi per la sospensione della legge sull’incandidabilità, consentendo così ai politici condannati di svolgere pubbliche funzioni, i giudici ordinari sarebbero più severi e tenderebbero ad applicare maggiormente la norma.
Tuttavia nonostante le previsioni, non vi è molta giurisprudenza dei giudici ordinari sull’argomento e di conseguenza sarà difficile prevedere quali saranno effettivamente le conseguenze se De Luca dovesse essere eletto governatore.
La posizione resta incerta anche per Luigi De Magistris. Il sindaco di Napoli infatti prima sospeso dall’incarico per una condanna per abuso d’ufficio e tornato in carico grazie alla sospensiva del Tar; avrebbe ora un mese di tempo per presentare ricorso al tribunale ordinario, ma nel frattempo non è chiaro se possa restare in carica.
Le ripercussioni della legge Severino sulla campagna elettorale
La questione Severino in ogni caso ha infuocato gli ultimi sprazzi della campagna elettorale. L’avversario di De Luca, il governatore uscente del centrodestra Stefano Caldoro infatti si è detto preoccupato dato che la Campania: “ rischia di trovarsi in un caos istituzionale” ed ha espresso le sue perplessita sulla candidatura dell’avversario: “ Resto garantista ma qui il problema è un altro. La scelta del Pd campano di candidare Vincenzo De Luca è una scelta contro la legalità, contro le leggi dello Stato. In Campania un candidato che legittimamente aspira a essere eletto, nella più sciagurata delle ipotesi, non potrà ricoprire la carica di presidente della Regione. Ci sarà il caos istituzionale. La Campania, alle prese con mille problemi, non si può permettere vuoto di potere e incertezza.”
Il sindaco di Salerno ha subito replicato a Caldoro: “ Renzi è venuto qui a sostenermi dicendo che chi vince governa, il presidente pro tempore della Regione Campania se ne faccia una ragione. Caldoro ha cercato per un mese di parlare di problemi concreti ma non c’è riuscito; e così il suo consulente di immagine gli ha consigliato di tornare sulla legge Severino”. “Renzi – ha aggiunto De Luca – ha chiaramente definito la Severino un problema superabile, confermando che chi viene scelto dai cittadini, con un voto democratico, potrà tranquillamente governare. Rimaniamo sui problemi dei cittadini. Prepariamoci a far rinascere la Regione dell’immobilismo e dei 400 consulenti inutili. Sulla base delle anticipazioni di una pronuncia della Cassazione si è sviluppato un altro episodio della strategia della confusione. Hanno paura di perdere. Sono alla disperazione. Se la Cassazione stabilisce che la competenza è del tribunale ordinario, piuttosto che del Tar, per noi non cambia assolutamente nulla” ha concluso.