Regionali e comunali insieme. L’election day si avvicina e i santini si moltiplicano. Strafalcioni, ironie, giochi di parole, squallide freddure.
Tutto questo per ottenere un po’ di visibilità in più o, più spesso, acchiappare qualche voto di simpatia. Da lunedì poi, decretati eletti e trombati, si inizia a far politica. E qui viene il bello.
Ora, un piccolo bestiario da campagna elettorale.
Cetto La Qualunque
Un grande cerchio bianco con i contorni blu. Al centro un acronimo inequivocabile: P.I.L.U. Siamo a Silvano Pietra, piccolo comune di 700 abitanti in provincia di Pavese e domenica prossima si voterà anche qui come in altri 1.059 comuni in tutta Italia. Alla carica di sindaco sono in quattro a sfidarsi, tutti a capo di liste civiche, ma i riflettori nazionali si sono posati solo su di lui: Pablo Aglieri, originario di Cosenza, l’erede naturale di “Cetto La Qualunque” e del suo “chiù pilu pi’ tutti”. Sembra uno scherzo ben riuscito, ma non lo è. La lista guidata da Aglieri si chiama proprio così: “P.I.L.U delle libertà, movimento per Silvano Pietra”. E non è neppure la prima candidatura di Aglieri. Ci aveva già provato due anni fa con le comunali di Nicorvo (382 abitanti sempre nel pavese), ma non gli era andata bene: quarto-quinto a pari merito con un misero 0,4%. Domenica ci riprova. E, si sa, in tempi di vacche magre un po’ di “pilu” in più val bene qualche voto.
Il Cantautore
C’è chi poi si dà alla musica. In questi casi la campagna elettorale non si fa, si canta. Livio Ruggeri infatti ha scelto Piazza Vittorio Emanuele II a Rovigo per chiudere il tour de force in vista delle elezioni di domenica. Saranno addirittura 10 i candidati a contendersi la poltrona più importante di Palazzo Nodari e solo due di questi sono appoggiati esclusivamente da liste civiche. Ruggeri è sostenuto da “Coscienza Comune”, “Liberi cittadini per il Polesine” e “La sinistra per l’altra Rovigo”. Sfiderà candidati di Forza Italia, Lega Nord, Partito Democratico e Sel. Sfida improba quindi, ma le note della sua chitarra potrebbero sbalordire i bookmakers e ribaltare la situazione. Stasera infatti il candidato sindaco suonerà assieme al gruppo “Marmaja” e il titolo del concerto è “Di giustizia e di musica”. “Questo evento – sottolinea Ruggeri a Rovigo Oggi – è l’unico nel suo genere in una campagna elettorale alquanto dimessa nella qualità delle proposte e che nei dibattiti pubblici ha evidenziato con chiarezza come in questo momento la gente sia sempre più lontana dalla politica, stanca di inutili e false promesse, in quanto si sente residuale rispetto alle scelte che alla fine poi la penalizzano”. In bocca a lupo.
Votare Putin
Infine i santini. Molti sono improbabili e deliranti insieme, pochi ragionevoli o perlomeno tradizionali. Si va dalla candidata alle regionali in Veneto di Forza Italia, Elena Donazzan, che fa stampare il suo sguardo sorridente sui pacchi di pasta in vendita al supermarket fino al “Uagliù non seim come vou! Tutt insim c la puteim fall!” del rissoso Gerardo Bevilacqua, noto per aver schiaffeggiato e preso a calci il proprio portaborse in un ristorante di Cerignola. Passando per Lorenzo Rosso, candidato consigliere con Fratelli d’Italia alla Regione Toscana, che sul suo santino fa scrivere “A Siena il Rosso c’è, la sinistra ha distrutto Siena e la sua provincia”. Ma non possiamo non concludere con la celeberrima Adelina Putin, cugina “alla lontana” del Presidente russo (si attendono smentite dal Cremlino), che sul proprio manifesto elettorale per le regionali venete ha fatto scrivere: “Votare Putin? Ora puoi”. Dopo “Ruby nipote di Mubarak”, sta emergendo il nuovo sport nazionale: rivendica una (vera o presunta) parentela con un Capo di Stato e sarai ricompensato.
Giacomo Salvini