Piero Craveri, nipote di Benedetto Croce e senatore radicale per una manciata di giorni nel 1987, non ha mai messo piede in Parlamento ma percepisce un vitalizio di 2.159 euro mensili per un totale – stando ai calcoli effettuati – di 509mila euro incassati finora, a fronte di poco più di 60mila euro versati.
Intervistato da Giuseppe Cruciani e David Parenzo nel corso di una puntata de La Zanzara, la trasmissione radiofonica fiore all’occhiello di Radio24, Craveri ha affermato: “Che volete che dica? Sono un beneficato dei vitalizi, ho dato le dimissioni molto presto, dopo pochi giorni perché Pannella mi fece dimettere. Me lo chiesero e l’ho fatto. Poi sulla base del regolamento del Senato è arrivata una lettera a casa in cui mi chiedevano se volevo versare i contributi come quelli dei senatori in carica. Li versai e poi alla fine ebbi questo vitalizio. Questa è la storia”.
Craveri: “Non mi vergogno del vitalizio”
Craveri è stato senatore nel 1987 dal 2 al 9 luglio: sette giorni e nemmeno un’ora di lavoro a Palazzo Madama. “Io mi sono sempre occupato di politica”, afferma Craveri, per il quale l’elefantiaca quantità di emolumenti ricevuta per la sua (in)attività non costituisce certo un’onta. “Non solo il solo ad aver percepito il vitalizio”, prosegue Craveri, buttandola sul “così fan tutti”. “Qualcuno la chiama pappone”, fa notare David Parenzo a Craveri. “Ma non si vergogna?”, chiede Cruciani all’ex senatore. “Si vergogni lei a farmi questa domanda”, sbotta Craveri prima di attaccare.