Grecia: l’accordo tra Atene e creditori rimane lontano. Il tempo delle trattative volge al termine, in arrivo un ultimatum dall’Eurogruppo.
Grecia: le speranze di ieri
Secondo indiscrezioni di ieri l’accordo tra FMI, BCE, UE e governo Tsipras era questione di poco; la borsa di Atene aveva esultato rimbalzando del +3,5%. Tali indiscrezioni, tuttavia, si sono rivelate quantomeno ottimistiche: con l’ultimo incontro dei ministri degli Esteri del G7 sembra essere scaduto il tempo per la Grecia.
Le dichiarazioni di Jeroen Djsselbloem, presidente dell’Eurogruppo, così come quelle del ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schauble, anche se con sfumature diverse, esprimono lo stesso concetto: la Grecia deve pagare i suoi debiti e quindi accettare le riforme su pensioni e mercato del lavoro. Non importa che Jacob Lew, Segretario del Tesoro Usa, abbia invitato l’Eurozona a mitigare le proprie richieste di austerità e a puntare sulla crescita, non importa che Lew abbia invitato a riflettere sulle conseguenze di un default inevitabile se la Grecia non riceverà gli aiuti europei.
Grecia: arriva l’ultimatum
Dunque, non c’è più tempo per Atene: la strategia del governo Tsipras ha innervosito i creditori che, d’altra parte, non hanno lasciato grandi margini di trattativa al governo greco. Secondo il Wall Street Journal, l’Eurogruppo sta preparando un ultimatum. Atene dovrà decidere se prendere o lasciare, senza ulteriori tentennamenti. In pratica, i governi europei metteranno nero su bianco gli impegni che intendono mantenere se la Grecia accetterà di varare le riforme richieste.
Un accordo – come ha ricordato Valdis Dombrovskis, vice presidente della Commissione Europea – doveva essere trovato già il 30 aprile. D’altra parte, le possibilità di giungere a un’intesa prima della fine di maggio stanno scemando di ora in ora: se la Grecia non accetterà l’ultimatum, l’Eurogruppo potrà dire di aver fatto di tutto per evitare il default di Atene, inoltre, l’aut-aut coprirebbe politicamente la decisione della BCE di non alzare il tetto della liquidità erogabile alle banche greche.