Il duro lavoro prima o poi ripaga sempre. La pensano così innumerevoli persone e, tra di loro, probabilmente c’è anche Alfredo Donnarumma.
Il bomber partenopeo ha saputo consacrarsi in questo primissimo scorcio di Serie A, categoria nella quale ha esordito con gol lo scorso agosto in casa del Cagliari e che lo ha visto poi segnare altre tre reti fino a qui, l’ultima delle quali nella partita persa ieri contro la Juventus. Ma il classe ’90 può comunque ritenersi soddisfatto di sé stesso per aver dimostrato di essere letale in ogni categoria in cui ha messo piede.
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La carriera e la consacrazione di Alfredo Donnarumma
Nonostante sia campano doc, la carriera di Donnarumma fu lanciata dal Catania, dove fece la trafila di giovanili fino alla prima squadra. Poi svariati prestiti – Gubbio e Lanciano i primi – e la prima doppia cifra della carriera in C, a Como nel 2013. L’anno successivo la prima esperienza in B in quel di Cittadella, dove i gol furono però pochi. Da lì il trasferimento di nuovo in terza serie al Teramo: in Abruzzo Donnarumma compì una cavalcata stupenda con tanto di promozione in cadetteria, che solo il tribunale seppe togliere. Con Lapadula formò una delle coppie più affiatate e prolifiche che si ricordi nella serie, arrivando a siglare in due ben 43 reti.
Successivamente si compì il ritorno nella sua regione, con il trasferimento alla Salernitana. In due anni Donnarumma trovò la via del gol sole 18 volte, ma questo non fermò l’Empoli. I toscani cercavano un bomber di razza da affiancare a Ciccio Caputo e mai scelta fu più azzeccata: come con Lapadula a Teramo, ci siamo trovati davanti ad un duo d’attacco dieci spanne sopra gli altri, con le 49 reti totali diviso due che ne sono state la piena conferma.
Ma, nonostante la promozione in massima serie, Donnarumma ha scelto di ripartire ancora una volta dalla B, stavolta da Brescia. E la scelta lo ha pienamente ripagato, con una nuova promozione e un secondo titolo di capocannoniere dopo quello di Teramo.
Chi va piano…
Quel che ha stupito di Donnarumma è stato proprio il trasferimento al Brescia. Preferire un altro anno di B alla massima serie, a 28 anni, non è da tutti. Anzi, proprio da nessuno probabilmente. Ma ciò sembra lo stia ripagando con la miglior moneta possibile, visto l’inizio di stagione da copertina che lo sta portando alla ribalta, facendolo conoscere anche a chi pensava fosse un parente del più famoso Gigio.
Alla soglia dei 30 anni dunque, l’attaccante del Brescia si sta prendendo la scena e lo ha fatto anche ieri sera sotto gli occhi di Roberto Mancini, presente nella città lombarda per visionare Tonali, ma soprattutto Balotelli. E chissà che non sia rimasto particolarmente colpito dal partner d’attacco di Supermario, un ragazzo napoletano che siamo sicuri voglia concludere la lunga gavetta nel migliore dei modi: vestendosi d’azzurro.