Dopo quattro mesi consecutivi col segno meno, torna a salire nel mese di maggio l’indice annuo dei prezzi. Secondo le ultime stime diffuse dall’Istat, dal -0,1% di aprile si è passati a un +0,2%: il primo tasso con segno positivo nell’anno 2015, che sancisce l’uscita dell’Italia dalla deflazione.
Il ritorno dell’inflazione – si legge nel bollettino diffuso oggi dall’Istat – è dovuto “principalmente all’ulteriore ridimensionamento della flessione su base annua dei prezzi dei Beni energetici non regolamentati (-7,2%, da -8,7% di aprile) e all’accelerazione della crescita tendenziale dei prezzi dei servizi; a quest’ultima contribuiscono in particolare l’inversione della tendenza annua dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (+0,8%, da -0,6% di aprile) e l’accelerazione della crescita di quelli dei Servizi ricreativi, culturali e della cura della persona (+0,9%, da +0,7% di aprile)”.
L’Istat evidenzia inoltre che “al netto degli alimentari non lavorati e dei beni energetici, l'”inflazione di fondo” mostra una risalita (+0,6%, da +0,3% di aprile); al netto dei soli beni energetici, si porta a +0,8% (era +0,6% il mese precedente)”. “L’aumento su base mensile dell’indice generale è da ascrivere principalmente all’aumento dei prezzi dei Beni energetici non regolamentati (+1,8%) – per effetto dei rialzi dei carburanti – e dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (+0,5%), con particolare riguardo a quelli ricettivi”. “L’inflazione acquisita per il 2015 – specifica l’Istat – è pari a +0,1% (era nulla ad aprile)”.
Prezzi alla produzione dei prodotti industriali
In calo, invece, l’indice dei prezzi alla produzione dei prodotti industriali, che nel mese di aprile 2015 diminuisce dello 0,1% rispetto al mese precedente e del 2,3% rispetto ad aprile 2014.
“I prezzi dei prodotti venduti sul mercato interno diminuiscono dello 0,3% rispetto a marzo e del 3,1% su base tendenziale – rileva l’Istat – Al netto del comparto energetico si registra una variazione nulla sia a livello congiunturale sia su base tendenziale”. Secondo l’Istituto nazionale di statistica, “i prezzi dei beni venduti sul mercato estero segnano un aumento dello 0,5% sul mese precedente (con un aumento dello 0,4% per entrambe le zone). In termini tendenziali si registra un incremento dello 0,6% (con un calo dello 0,1% per l’area euro e una variazione positiva dello 0,9% per l’area non euro)”.
“Il contributo maggiore al calo tendenziale dei prezzi dei beni venduti sul mercato interno proviene dal comparto energetico (-3,1 punti percentuali). Sul mercato estero per l’area euro il contributo negativo più rilevante deriva dall’energia (-0,5 punti percentuali). Per l’area non euro il contributo positivo più ampio proviene dai beni di consumo non durevoli (+0,6 punti percentuali)”.
Conti economici trimestrali
A proposito dei conti economici trimestrali, l’Istat segnala un +0,3% del Prodotto interno lordo nel primo trimestre dell’anno rispetto a quello precedente, con un aumento dello 0,1% in relazione ai primi tre mesi del 2014. Aumentano le importazioni dall’estero (+1,4%) mentre restano “stazionarie” le esportazioni.
Per quanto riguarda domanda nazionale, calano i consumi delle famiglie (-0,1%), mentre sul piano dell’offerta “si registrano andamenti congiunturali positivi per il valore aggiunto dell’agricoltura (6,0%) e dell’industria (0,6%), mentre quello dei servizi ha segnato una variazione nulla. In termini tendenziali, il valore aggiunto dell’agricoltura è cresciuto dello 0,2%, quello delle costruzioni è diminuito dell’1,6%, quello dell’industria in senso stretto dello 0,4%, mentre quello dei servizi è cresciuto dello 0,1%”.