Sondaggio Demopolis: Grillo ha un potenziale del 34%, partecipazione al 61%
Mancano ormai pochi giorni al blocco dei sondaggi delle due settimane precedenti al voto, e Demopolis ha pubblicato le intenzioni di voto per le elezioni europee rilevate in questi giorni mostrando qual’è il bacino potenziale di voti che ogni partito potrebbe raggiungere, ovvero qual’è la percentuale di cittadini che prende in considerazione (anche alla lontana) la possibilità di votare per un determinato partito. Le intenzioni di voto odierne sono inoltre confrontate con il “voto certo”, ovvero con chi è assolutamente sicuro che voterà per quel partito il prossimo 25 Maggio.
Il bacino potenziale del PD si avvicina al 40%, anche se oggi il 33,5% dichiara che lo voterà ed il 28% è sicuro. Considerando l’attrattiva del Movimento 5 Stelle, che è noto per la sua capacità di raccogliere anche all’ultimo momento il consenso dei delusi o dei “non troppo decisi” dagli altri partiti, un bacino potenziale del 34% per Grillo con il 26,4% di oggi può far paura al PD, che può essere certo solo del suo 28%. Forza Italia invece si ferma oggi al 17,5%, con un potenziale elettorato superiore di quasi 5 punti che non sembra però essere attratto dalla campagna elettorale svolta finora. Ncd e Lega ottengono un risultato simile tra loro, con la possibilità di raggiungere una quota di poco superiore al 7% e con un elettorato certo al 3,8% che dovrebbe garantire (insieme ad almeno parte degli elettori che oggi dichiara di votarli) il raggiungimento della soglia di sbarramento del 4%.
Più difficile la situazione per Fratelli d’Italia e L’altra Europa-con Tsipras: qui il voto certo scende intorno al 2,5%, nelle intenzioni di voto di oggi si raggiunge a malapena il 4% con un massimo di 5-5,6%. Saranno davvero le ultime settimane di campagna elettorale a fare la differenza in questo caso, mentre Scelta Europea si deve accontentare del 2-3% e la partecipazione al voto, secondo le dichiarazioni fatte a Demopolis, supererà di poco il 60% risultando nettamente inferiore a quella delle politiche del 2013 (anche se la differenza nell’affluenza alle due chiamate elettorali è sempre stata netta).