Il Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture è sempre più impegnato sul tema aeroportuale e, ovviamente, sull’Alitalia, compagnia di bandiera che sembra debba costituire una joint venture con la società Etihad. Oggi il Ministro Maurizio Lupi ha fatto più dichiarazioni sui due diversi argomenti.
Partiamo dagli aeroporti. Nel paese delle infrastrutture attrezzate per il decollo e l’atterraggio di aeromobili (si intenda per il numero, veramente alto), l’esponente di Nuovo Centrodestra dichiara a Radio Anch’io la sua volontà di ridurre ad 11 quelli strategici, affermando come questo sia la base di partenza del Piano Nazionale del Trasporto Aereo. Il Ministro si chiede come sia “che in Italia ci si siano più di 80 aeroporti e che in una regione ce ne siano addirittura 4 o 5 che si fanno concorrenza l’uno con l’altro?”. Poi rassicura: “non chiuderemo degli aeroporti” e parlando degli 11 scali strategici prende ad esempio il Nord Ovest: lì “abbiamo un sistema di aeroporti – Torino, Linate, Bergamo, Brescia Genova ecc. – questo sistema deve fare delle sinergie e deve sottostare a una regola fondamentale: gli aeroporti presentino un piano industriale ci facciano sapere quale è la loro vocazione, ci dicano in quanti anni verrà realizzato e poi tireremo le somme. Se gli aeroporti perdono dei soldi non si più va da nessuna parte. Gli aeroporti che non sono più di interesse nazionale – chiudendo sul tema – possono andare avanti solo se i privati ci mettono dei soldi”.
Poi il discorso passa su Alitalia: il Ministro Lupi promette che i debiti non saranno scaricati sullo Stato in quanto “Alitalia è un’azienda privata”. Poi parla di lavoro: “se Alitalia chiude, non si ridimensiona, vanno a casa tutti. Per favorire l’occupazione dobbiamo tornare ad avere un piano di sviluppo, questo accordo ha questa logica. Il governo lo giudicherà sulla base del piano industriale che sarà presentato. Se il piano comporterà ristrutturazioni è un passo in avanti”. Serve quindi sapere prima l’articolazione del piano che la società di Abu Dhabi ha intenzione di presentare: “continuo a credere che questa possa essere la buona strada”. Una strada alla cui conclusione dovrebbe servire ancora una settimana. “Piano strategico industriale, occupazione e debiti”, ma niente “bad company” promette Lupi. E con una quota, quella acquisibile da parte emiratina, individuabile intorno al 49%. L’italianità resterà sempre maggioranza, conferma Lupi.
Daniele Errera