Ma alla fine, come sono andati gli “impresentabili” alle ultime elezioni regionali? Non benissimo, anzi: i voti (tanti) sono arrivati, ma guardando i seggi ottenuti non si può certo parlare di successo. I candidati pugliesi inseriti dalla commissione antimafia nella lista dei “cattivi” erano quattro – Enzo Palmisano, Giovanni Copertino, Massimiliano Oggiano e Fabio Ladisa – ma nessuno di questi è riuscito a conquistare un seggio nel consiglio regionale.
Magro il bottino in Campania, dove gli “impresentabili” benedetti dalle urne, a parte Vincenzo De Luca, eletto governatore col 41 per cento dei voti, sono solo due su undici: Luciano Passariello e Alberico Gambino, entrambi eletti con Fratelli d’Italia, partito che appoggiava il governatore uscente, Stefano Caldoro.
Passariello, ex Forza Italia, è risultato il più votato del partito nella circoscrizione di Napoli: 5.773 le preferenza raccolte. Nella blacklist degli “impresentabili” è finito perché rinviato a giudizio con l’accusa di aver “impiegato denaro, beni o utilità di provenienza illecita”, con l’aggravante dell’”abuso dei poteri inerenti una pubblica funzione”.
Gambino, ex sindaco di Pagani (SA), totalizzando 10.568 preferenze è riuscito a farsi riconfermare nel consiglio regionale. Il consigliere è finito nel famigerato elenco dell’Antimafia per reati di concussione e violenza privata. Condannato in primo grado dal Tribunale di Nocera Inferiore, Gambino ha presentato ricorso alla Corte d’Appello.
Impresentabili: niente da fare per Lady Mastella
Non ce l’ha fatta, invece, Sandra Lonardo, moglie dell’ex ministro Clemente Mastella. Nonostante le 10mila preferenze, lady Mastella – candidata con Caldoro e alle prese con un processo per tentata concussione – non entrerà in consiglio. In un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, la Lonardo ha dato sfogo a tutta la sua rabbia: “Assurdo, assurdo, ho avuto diecimila e novantasette voti, un’enormità per Benevento, in percentuale sono la più votata di Forza Italia, ma per colpa di un meccanismo vergognoso il seggio non lo prendo”. “Ho fatto una campagna strepitosa – continua la coniuge dell’ex Guardasigilli – sono serena, vado avanti, anche se sono ventiquattr’ore che non dormo”.
Più sportivo il commento del marito Clemente: “E pazienza, va così. I piccoli centri sono penalizzati, i seggi qui sono solo due, uno va al Pd e uno va a Caldoro, questa legge elettorale è un po’ vigliacca. Dispiaciuto per la sconfitta? Beh, non è che poi uno se ne va a ballare”.