Gaetano Quagliariello domenica aveva avvertito il premier “O si cambia l’Italicum o il Ncd lascia il governo”. Tre giorni dopo, Angelino Alfano lo smentisce: “Noi non appendiamo i destini dell’Italia all’Italicum. Abbiamo detto agli alleati attenti che al ballottaggio vanno Renzi e Grillo e conviene un sistema coalizionale. Se non ci ascoltano amen, ce ne faremo una ragione”.”Quagliariello ha fatto solo un discorso razionale chiedendo che si modifichi l’Italicum che, a mio giudizio, è una buona legge e lo ribadisco”.
“Ma per noi non vale la logica del ricatto o del coltello alla gola veniamo da un grande partito e sappiamo cosa si prova quando un alleato mette il coltello alla gola”. “Il Pd è già un partito-coalizione quindi bisogna dare la possibilità di fare un partito-coalizione dall’altra parte. È chiaro che per noi stando in questo governo è difficile costruire un partito alternativo a Renzi. Per questo ci diamo come limite il referendum costituzionale sulle riforme, che dovrebbe essere tra primavera ed autunno prossimo. A quel punto noi avremmo vinto il referendum insieme a Renzi e cambiato il Paese, con la consacrazione della nostra strategia che era fare le riforme. Mancheranno 18 mesi alla fine della legislatura – conclude – e in quel momento vedremo cosa fare”.
Sulla stessa linea d’onda di Angelino Alfano è uno dei fondatori di Ncd Fabrizio Cicchitto: “Non vedo un solo motivo valido per cui dobbiamo rompere con il governo – spiega Cicchitto a QN – Con Salvini non ci sono le condizioni per collaborare che ci sono, invece, con Renzi. Dalla scuola al Jobs act il governo ha fatto significative riforme di centrodestra”.