Regionali 2015, Analisi Flussi Elettorali Demopolios: solo il 45% degli aventi diritto ha espresso un voto valido. La Lega Nord prosciuga il bacino elettorale forzista ma riesce ad essere attrattiva anche per gli altri elettori.
Dopo aver approfondito le analisi dei flussi elettorali SWG in Liguria e nelle altre regioni al voto, ora ci occuperemo dell’analisi post-elettorale svolta dall’Istituto Demopolis. I cinque grafici ci serviranno a capire quante persone hanno votato, quali sono state le principali cause dell’astensionismo, dove e come è nato il consenso per la Lega Nord e verso chi hanno perso voti il M5S e il Partito Democratico.
Partecipazione al voto: meno di un italiano su due ha espresso un voto valido. 9 Milioni gli astenuti
Più di nove milioni di cittadini aventi diritto non si sono recati alle urne, in percentuale sono il 48%. Tra quelli che si sono recati ai seggi 8 milioni e 500 mila hanno espresso un voto valido mentre una fetta di elettorato pari al 7% (circa un milione e mezzo di persone) ha votato solo per il Governatore o ha espresso un voto non valido. Cresce sempre di più dunque la riluttanza degli italiani verso il voto. Dall’Istituto Demoscopico, hanno così commentato questi numeri impietosi: “È una dimensione nettamente superiore anche a quella delle ultime Europee del 2014: la tendenza al non voto cresce ormai ininterrottamente dal 2013 anche in aree del Paese nelle quali, sino a poco tempo addietro, votava oltre il 70% degli elettori.”
A questo è lecito chiedersi perché i cittadini preferiscano stare a casa o andare al mare piuttosto che votare. La principale causa di disaffezione al voto risulta essere la scarsa incisività della politica nella vita reale dei cittadini. Quattro persone su dieci indicano questo fattore come causa del “non voto”. Il 27%, invece, non si sente rappresentato dai partiti precedentemente votati, mentre il 25% non ha avuto fiducia nei candidati locali. Esisto scontato e partita chiusa in partenza è l’opinione dell’8% degli astenuti.
Analisi Flussi Elettorali Pd: il 30% degli elettori delle Europee si sono astenuti.
Dove si sono rivolti gli elettori PD che in questa tornata elettorale hanno deciso di non confermare la fiducia al partito di Matteo Renzi? Il 30% si è rifugiato nel grande calderone dell’astensione mentre l’8% ha deciso di votare altre formazioni politiche. In sintesi solo 62 elettori su 100 hanno deciso di rivotare Pd o le liste dei candidati presidenti ad esso legati.
Analisi Flussi elettorali M5S: l’11% degli elettori pentastellati ha deciso di votare altro.
Nonostante le buone percentuali, considerando la proverbiale difficoltà nelle amministrative, anche il Movimento Cinque Stelle ha subito un forte calo elettorale se si considerano i voti ottenuti alle europee dello scorso anno: solo il 60% di quelli elettori ha riconfermato il suo voto. Il 29% ha deciso di non recarsi alle urne, mentre l’11% ha tradito Grillo e Di Maio per votare altre liste.
Dove e come nasce il consenso della Lega?
A conti fatti, l’unico partito che aumenta il numero totale dei suoi voti è la Lega di Matteo Salvini. In queste elezioni regionali il Carroccio ha ottenuto 1 milione e 285 mila voti. Di questi solo il 40% erano già stati voti della Lega alle Europee. Se la matematica non è un’opinione il 60% dell’attuale bottino elettorale viene da altri movimenti. Per la precisione più della metà proviene da Forza Italia (33%), il 14% dall’astensione, l’8% dal M5S e addirittura l 5% da ex elettori Pd. Insomma con le dovute e diverse proporzioni La Lega lepenista de “l’altro Matteo” attira elettori da tutti i vari bacini elettorali.